Pressburger, viaggio nella notte della fede

In sala dal 23 novembre (per Cinecittà Luce) il nuovo documentario del regista triestino, Mauro Caputo, “Il profumo del tempo delle favole” dal libro “Sulla fede” del grande scrittore, regista e drammaturgo di origini ungheresi. Passato alle Giornate degli autori veneziane come evento speciale. Un’opera ambiziosa, ma…

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“Questo librino di appena 93 pagine è una sofferta riflessione sul tema della fede. Ma non intesa come religione. Piuttosto come fede nella bontà dell’arte, della letteratura, della giustizia sociale, della parità dei diritti fra gli uomini”. È Giorgio Pressburger in persona – nel corso della presentazione veneziana alle Giornate degli Autori -, ad introdurre Il profumo del tempo delle favole, terzo lavoro che Mauro Caputo, giovane regista triestino, dedica all’opera dello scrittore, regista e drammaturgo di origini ungheresi, ebreo, nato a Budapest nel 1937 e fuggito in Italia nel 1956 (prima Roma poi Trieste), all’indomani dei fatti di Ungheria.978880616447GRA

Dopo Messaggio per il secolo e il magnifico Orologio di Monaco, anche questo nuovo documentario trova ispirazione nelle pagine scritte dell’opera di Pressburger. È Sulla fede, testo di vent’anni fa, ma lungamente tenuto nel cassetto fino alla pubblicazione nel 2004 per Einaudi su sollecitazione di Elisabetta Sgarbi, prima dell’abbandono della “gloriosa casa editrice”, racconta lo stesso autore, “da cui mi sono sentito di andare via quando è finita sotto l’egida di Berlusconi”.

Testo di difficile definizione, tra l’operetta morale, il saggio e il romanzo, Sulla fede è il viaggio di un uomo attraverso i dubbi e le incertezze più profonde dell’animo umano. Temi da far tremare le veni ai polsi a qualunque regista, ma che Mauro Caputo sceglie, “semplicemente”, di affidare al racconto in prima persona dello stesso Pressbuger, voce narrante del film e protagonista nei panni di se stesso, affiancato da un attore e da un bambino per descrivere le tre età della sua vita. A cominciare dall’infanzia dolente messa alla prova dai tre tentati suicidi della madre, dagli sputi ricevuti per la sua “fede” religiosa durante il nazismo.

“Il presupposto della fede è il dubbio e il tormento”. “La fede inizia con la paura, anzi con l’essere terrorizzati”. “Addomesticata dalle regole della religione l’umanità viene addestrata ad avere fede”. “Ma cos’è il male e il bene lo decidono i più forti”. “Il pane quotidiano della fede è la disperazione”.

È un ascolto magico, quasi iptnotico, quello che offre la voce profonda di Pressburger, mentre le immagini tra repertorio e finzione (queste le meno convincenti) finiscono per essere puramente illustrative, arrivando con difficoltà ad aggiungere senso alla potenza del testo. Peccato.

Il profumo del tempo delle favole è prodotto da Vox Produzioni in associazione con Istituto Luce Cinecittà che loporta in sala dal 23 novembre.