Quel viaggio al Sud di Cecilia Mangini che tiene insieme 40 anni di storia italiana
“In viaggio con Cecilia” il documentario di Cecilia Mangini e Mariangela Barbanente del 2014. Un ritorno al Sud attraverso lo sguardo di due generazioni, tra il repertorio di ieri e le tensioni del presente, guardando a Gramsci. La recensione di Gabriella Gallozzi pubblicata su “l’Unità” del 26-1-2014 …
Taranto-Italia, Brindisi-Italia. Puglia-Italia. È questa la forza di In viaggio con Cecilia, il ritorno deietro alla macchina da presa di una grande autrice come Cecilia Mangini, accompagnata nel tour da Mariangela Barbanente, altra generazione, altro sguardo.
Aver sintetizzato quarant’anni di storia italiana, colta nei suoi interrogativi cardine, fino al dissolvimento della politica e alla speranza di una cittadinanza attiva come futuro democratico. Quel «fiore e non un’erbaccia» di gramsciana memoria che le due registe, Cecilia classe ‘27 e Mariangela classe ‘68, colgono nel risveglio dei movimenti tarantini che si oppongono al ricatto del lavoro in cambio della salute, per esempio.
Oppure di quanti, nonostante, tutto, scelgono di continuare a vivere lì e battersi contro l’industria che uccide ed avvelena. Dopo quarant’anni da La briglia sul collo, straordinaria denuncia nei confronti dell’istituzione scolastica che emargina e ghettizza, Cecilia Mangini torna alla regia, ritrovando i luoghi dell’industrializzazione del Sud, raccontati nei Sessanta con le aspettative di sviluppo di allora, per fare i conti con il presente che si è rivelato morte e distruzione ambientale. A fronte della totale assenza della politica.
La chiusura dell’Ilva di Taranto innanzi tutto, ma anche le morti di tumore e le malformazioni non estranee alla realtà del petrolchimico di Brindisi nei racconti dei testimoni di ieri e di oggi che dialogano nel sapiente montaggio di Piero Lassandro. Senza semplificazioni, né comizi, però.
Perché lo sguardo critico sulla realtà delle due autrici più che di risposte è in cerca di domande. Quelle che Cecilia pone in continuazione a chi incontra sul suo cammino. Gli operai di oggi attoniti fuori dai cancelli. I ragazzi della movida di Brindisi che non hanno «avuto voglia di informarsi». Fino al grido di Cecilia: «l’inerzia no!». Che fa di questo film una sferzata di speranza e un esempio di cinema appassionato.
Gabriella Gallozzi
Giornalista e critica cinematografica. Fondatrice e direttrice di Bookciak Magazine e del premio Bookciak, Azione!. E prima, per 26 anni, a l'Unità.
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