Settimana della critica 2022. Radicalmente queer e in memoria di Mantas Kvedaravicius
È lanciando nuovamente l’appello per la liberazione dei registi iraniani (Mohammad Rasoulof, Mostafa Aleahmad e Jafar Panahi) rinchiusi dal regime che la Settimana della critica numero 37 (dal 31 agosto al 10 settembre al Lido di Venezia) si presenta alla stampa – e al pubblico – come tradizionale spazio in difesa della libertà di espressione e del cinema d’autore. Con una dedica particolare dell’intera edizione a Mantas Kvedaravicius, il regista lituano ucciso in Ucraina dai russi mentre stava girando.
“Questo per la Sic è un anno zero, guardiamo al futuro anche se sempre consapevoli della nostra tradizione” sottolinea Cristiana Paternò neoletta presidente del Sindacato critici cinematografici (SNCCI). E Beatrice Fiorentino delegata generale della Settimana della Critica descrive questa edizione 2022 come “radicalmente queer” poiché “l’identità di genere è diventata la questione”.
Dei sette film in concorso, tutte opere prime come previsto in questa sezione autonoma e parallela di Venezia organizzata dall’Associazione Nazionale Critici Cinematografici, numerosi affrontano tematiche legate all’universo Lbgt+. Anhell 69 di Theo Montoya (Colombia) per esempio, “sulla giovane comunità queer di Medellin”; Eismayer di David Wagner (Austria) ispirato alla storia vera di un amore nato fra un temuto istruttore dell’esercito austriaco e un militare nel suo reggimento; Have You Seen This Woman? di Dusan Zoric e Matija Gluscevic (Serbia) su “diverse declinazioni di femminile”.
Nella selezione anche l’italiano Margini di Niccolò Falsetti, commedia su una giovane punk band di provincia negli Ottanta che mette in atto un piano per lanciare la propria carriera. C’è un cameo di Zerocalcare e l’arrivo in sala è previsto per il 15 settembre con Fandango.
Tra gli altri il francese Beating Sun di Philippe Petit, “un film politico non ideologico che invoca un ritorno al senso di comunità”; Dogborn di Isabella Carbonell (Svezia) su “due gemelli senzatetto indivisibili” e il body horror Skin Deep di Alex Schaad.
Il film d’apertura fuori concorso è Three Nights a Week di Florent Gouelou, sul mondo delle drag queen, mentre chiude, sempre fuori concorso, il road movie femminista marocchino Queens di Yasmine Benkiran.
Evento speciale, organizzato insieme alla Mostra, è il ritorno di Pedro Costa al Lido con O sangue (1989). Torna anche il concorso di corti Sic@sic, realizzato in collaborazione con Luce Cinecittà. E ancora una novità: la presenza al lido di una villa della Critica, “uno spazio fisico, di condivisione e incontro”.
30 Agosto 2019
Alla Settimana della critica il “Passatempo” di Amelio: insegnare la tenerezza
Secondo appuntamento con la rubrica dal Festival di Venezia 76 di Gianluca…