Visioni Fuori Raccordo diventa internazionale
Dal 10 al 14 dicembre torna la rassegna romana dedicata al cinema del reale “di periferia”. Novità di questa nona edizione il concorso internazionale (c’è anche l’ultimo di Ulrich Seidl, “Safari”). Nove i titoli italiani. E poi Cecilia Mangini con “Il mondo a scatti”…
Alla sua nona edizione “Visioni Fuori Raccordo” diventa internazionale. Non solo documentari italiani che guardano alle periferie contemporanee e ai paesaggi urbani, ma anche titoli provenienti dal resto del mondo. È questa la maggiore novità che offre la rassegna di cinema del reale romana, diretta da Luca Ricciardi che si svolgerà dal 10 al 14 dicembre al Palladium.
Ai nove titoli italiani del concorso, infatti, se ne affiancheranno sei provenienti dai maggiori festival internazionali. Dal deserto dell’Iran dove Blade&Beard organizzano rave-party illegali nella Repubblica Islamica (Raving Iran di Susanne Regina Meures), al difficile ritorno a Gerusalemme di una famiglia dopo anni di vita all’estero (Ps Jerusalem di Danae Elon), a Samantha aka Princess SHAW scoperta dal musicista israeliano Kutiman grazie ai suoi video-diari postati su YouTube (Presenting Princess Shaw di Ido Haar), a Bennet adolescente transgender che sta scoprendo di avere una nuova voce (Real Boy di Shaleece Haas), alla bellezza lirica di alcune istantanee africane (35 Cows And A Kalashnikov di Oswald Von Richthofen) o la follia violenta dei Safari fotografati dal grande Ulrich Seidl.
Il concorso italiano, poi, esplora complessivamente, racconta il curatore artistico Giacomo Ravesi, “l’immagine delle periferie contemporanee, confrontandosi con paesaggi urbani e umani di confine e in trasformazione (lo stretto di Messina e il Plat di Torino nel doc I ricordi del fiume di Gianluca e Massimiliano De Serio). Sono luoghi in cui è ancora possibile meravigliarsi della ritualità arcaica (la Sicilia e suoi miti) ma in cui vive un’umanità nuova e desiderosa di vita: i bambini del quartiere Zen di Palermo, i figli di donne detenute, un filosofo malato di Sla con le sue memorie e utopie. Accanto all’Italia – nevralgico centro d’interesse – gli altri paesi: dalle indagini nei territori bosniaci, ex-teatri di guerra, a Grozny, capitale della Cecenia, alla Tailandia, set inaspettato di una rinascita individuale”.
Proiezioni speciali del festival Shashame di Giulia Amati, sulla “terra promessa” dei rasta e Dietro la legge, presentazione del film in lavorazione Il mondo a scatti di Cecilia Mangini e Paolo Pisanelli, work in progress sul lavoro fotografico della grande documentarista sul set di La legge di Jules Dassin (nella foto).
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