Addio Ezio Bosso, grande musicista anche per il cinema, da Salvatores al concerto per Fellini
È morto il 14 maggio a Bologna il compositore, direttore d’orchestra e pianista Ezio Bosso (nato a Torino nel 1971): una carriera (e una vita) finita troppo presto (a causa di una patologia contratta nel 2011), ma tale da imprimersi con forza nella scena musicale contemporanea e, talvolta, in quella cinematografica.
Bosso realizzò infatti (da solo o con altri artisti e maestri come Ennio Morricone) le musiche per diversi film, tra cui alcuni del regista Gabriele Salvatores: Io non ho paura (2003, dal romanzo omonimo di Niccolò Ammaniti), Quo vadis, Baby? (2005, adattamento del romanzo omonimo di Grazia Verasani), Il ragazzo invisibile (2014).
Ma nella filmografia del musicista figurano anche i lungometraggi di Gianluca Maria Tavarelli Un amore (1999) e Qui non è il paradiso (2000), nonché Ribelli per caso (2001, di Vincenzo Terracciano), Rosso come il cielo (2005, di Cristiano Bortone), Il dolce e l’amaro (2007, di Andrea Porporati).
La sera tra il 19 e il 20 gennaio 2020, in occasione di un evento al Teatro Galli di Rimini per il centenario della nascita di Federico Fellini, Bosso accettò, malgrado le difficoltà arrecategli dalla malattia, di suonare (con l’European Philarmonic Orchestra) in onore del grande regista: senza prendersi troppo sul serio (ricordando che il regista di Amarcord non amava essere incensato) e chiamando sul palco i suoi cani. «Questa modalità di festeggiamento», commentò allora Bosso, «lo avrebbe fatto molto ridere, facendogli dimenticare la celebrazione».
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