Ascensori da Oscar. Breve storia (sponsorizzata) dei film che li hanno celebrati
Li abbiamo visti chiudersi tante volte troppo in fretta, proprio quando i protagonisti ne avrebbero avuto immediato bisogno, scendere troppo rapidamente, oppure bloccarsi, dando inizio a scene impreviste e, in alcuni casi, imprevedibili. Stiamo parlando degli ascensori che sono stati protagonisti di tante scene culto al cinema, spesso veri e propri espedienti narrativi utilizzati per favorire un certo sviluppo della trama.
In occasione degli Oscar, TK Elevator Italia si fa pubblicità proponendo una gallery con le scene dei film candidati nel corso dei decenni, ambientate in ascensore.
Tra queste vi proponiamo Grand Budapest Hotel, diretto da Wes Anderson e vincitore di 4 premi Oscar (nella foto di copertina), in cui l’atmosfera retrò dell’opera ha uno dei suoi fulcri narrativi proprio nell’ascensore rosso e dotato di addetto, quel “Lobby boy” che diventa il confidente di Monsieur Gustave H, un po’ come succedeva anche in Pretty woman di Garry Marshall (nella foto), film per il quale Julia Roberts ricevette la candidatura come migliore attrice protagonista.
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