Benigni “rifonda” il Pci: Partito del cinema italiano

Show nel tradizionale “Benignaccio-style” per Roberto Benigni al Quirinale. Nel corso del consueto saluto del presidente della Repubblica ai candidati ai David di Donatello – stasera la diretta Sky dei vincitori – il regista premio Oscar ha dichiarato-declamato: “Sono il portavoce del Pci, il Partito del cinema italiano”…

Parola di Roberto Benigni. Il suo partito è il Pci, ossia il Partito del cinema italiano. E lui ne è il portavoce. Il nuovo piccolo show del regista premio Oscar si è svolto nella mattinata del 27 marzo, al cospetto di Mattarella e tutti gli addetti ai lavori candidati ai David di Donatello, invitati al Quirinale nella consueta cerimonia di saluto.

È qui che Roberto Benigni, a cui va un David speciale, ha esternato la sua ormai consueta “allegria”: “Buongiorno Presidente, buongiorno a tutti amici del cinema, sono salito qui al Colle con tutta la mia allegria. Ci vuole sempre un po’ di gioia, come dice anche Papa Francesco. Sono felice di essere qui come portavoce del partito del cinema, del Pci”.

Benigni ha ripreso poi i suoi cavalli di battaglia di sempre, esprimendo gioia per “essere il portavoce degli artisti senza diritti”, per il “dovere di creare sogni dell’arte”, per il cinema che NON è in crisi ma “sta bene e ha fatto grande l’Italia come il Rinascimento”.

Poi anche i richiami ai padri della Costituzione, Calamandrei, Parri, Marchesi. E l’elogio all’articolo 21 della Costituzione: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero” declama con entusiasmo Benigni.  E ancora il numero 33, “L’arte e la scienza sono libere e libero ne è l’insegnamento.”

Un ultimo passaggio poi ai padri, stavolta, del cinema italiano, ricordando a proposito di memoria, Paisà di Rossellini e Fellini “il più grande artista del ‘900”. E chiuude: “Il cinema fa bene alla salute, è come andare in farmacia e chiedere 5 milligrammi di 8½”

Insomma, “Benignaccio” è tornato?