A Cannes 70 niente Palma per l’Italia. Ma tanta letteratura

Annunciati a Parigi i titoli della selezione di Cannes 70. L’Italia fuori dal concorso ma dentro Un certain regard con “Fortunata” di Castellitto e “Dopo la guerra” di Annarita Zambrano. Come sempre, poi, parecchia letteratura a cominciare da “L’inganno” di Sofia Coppola…

Nessun film italiano in corsa per la Palma d’oro nell’edizione monstre dei 70 anni. Esattamente come lo scorso anno. Il festival di Cannes, dal 17 al 28 maggio, fa il bis lasciando fuori gara il cinema made in Italy. Ma non del tutto. Figurano, infatti nell’importante sezione Un certain regard – quella che nel 2016 ha accolto Pericle il nero di Stefano Mordini – due titoli. Fortunata, che rimette in pista la premiata ditta Castellitto-Mazzantini con una storia proletaria al femminile, interpretata da  Jasmine Trinca. E Dopo la guerra, coproduzione con la Francia dell’opera prima di Annarita Zambrano, che guarda ai drammatici anni di piombo, attraverso una storia che riecheggia le “vite in sospeso”, raccontate da Marco Turco nel suo film dedicato agli “esuli parigini” degli anni Ottanta, accolti nella Francia di Mitterrand.

“The Whale” di Andrea Pallaoro e “Look Up” di Fulvio Risuleo, dati tra i papabili non sono entrati, invece, nella selezione. Ma non è escluso che facciano capolino tra la Semaine de la critique e la Quinzaine de realisateurs (gli annunci la prossima settimana) dove l’anno scorso sono stati applauditi Bellocchio, Virzì e Giovannesi.

Per noi i grandi assenti, però, sono i fratelli Taviani col loro attesissimo adattamento di Una questione privata, da Fenoglio. Come pure il nuovo on the road di Paolo Virzì, The Leisure Seeker dall’omonimo romanzo di Michael Zadoorian (Marcos y Marcos) che, propobabilmente, vedremo a Venezia.

Il carnet festivaliero comunque è quello delle grandi occasioni, coi nomi più prestigiosi del cinema internazionale. E sempre parecchia letteratura. Sofia Coppola, per esempio con L’inganno, si cimenta nel remake di La notte brava del soldato Jonathan (1971) diretto da Don Siegel, oltre che adattamento cinematografico del romanzo A Painted Devil (1966) scritto da Thomas P. Cullinan ambientato durante la guerra civile americana nel 1863.

La scozzese Linne Ramsay, già autrice del durissimo E ora parliamo di Kevin, porta al cinema col volto di Joaquin Phoenix, You were never really here, omonimo romanzo del newyorkese Jonathan Ames, tradotto in Italia da Baldini e Castoldi.

Todd Haynes torna al festival con Wonderstruck dall’omonimo romanzo di Brian Selznick, autore di Hugo Cabret. Da un racconto dell’acclamato Neil Gaiman (Coraline), il visionario John Cameron Mitchell (Hedwig, Shortbus, Rabbit Hole) sarà fuori concorso con How To Talk to Girls at Parties, che trasporta una storia d’amore tra adolescenti nell’insolita cornice della Londra degli anni Settanta, tra ragazzi punk e femminili presenze aliene.

Tra i grandi nomi ancora Michael Haneke con Happy end, il greco Yorgos Lanthimos con The killing of the sacred deer, Fatih Akin con In the Fade. Attesa anche per due registi che tornano a occuparsi di serie tv: ci sarà Jane Campion con la seconda stagione di Top of the lake e David Lynch con la terza serie di Twin peaks di cui saranno presentati due episodi.