Canzonette che hanno fatto (non solo) la storia del cinema. Una mostra nel segno di C.A. Bixio

A Roma (Museo delle Civiltà all’EUR) una bella mostra, ” C.A. Bixio – Musica e Cinema del ‘900 italiano” per festeggiare i 100 anni della Casa editrice musicale dell’eclettico e straripante musicista ed imprenditore. Colui che ha scritto la prima colonna sonora italiana (per il film”La canzone dell’amore” nel ’30) e le cui “canzonette” hanno fatto non solo la storia del cinema, come “Parlami d’amore Mariù” cantata da Vittorio De Sica ne “Gli uomini che mascalzoni”…

Tempo di centenari “clamorosi”. Dopo quello di Fellini e in attesa di quello di Sordi (il 15 giugno), a Roma, presso il Museo delle Civiltà all’EUR, a ritmo di musica si è inaugurata la bella Mostra C.A. Bixio – Musica e Cinema del ‘900 italiano, proprio per festeggiare i 100 anni della Casa editrice musicale Bixio, fondata a Napoli nel 1920, poi in breve trasferita a Milano; una mostra che è parte di tante altre iniziative in tutt’Italia, volte a ricordare l’eclettico e straripante musicista ed imprenditore.

Attraverso un percorso davvero avvolgente, sul riverbero delle bellissime copertine (vedere per credere!), delle canzoni del grande C.A. (due lettere divenute inscindibili, che stanno per Cesare Andrea), e ancora su pagine di spartiti già “storici”, sui vinili tornati d’attualità, e per finire su brani di interviste d’archivio di fonte Rai, un poco dimenticate negli scaffali, ed ora doverosamente “rispolverate” per l’occasione, rivediamo l’opera ed il tempo di Bixio e delle sue canzoni più famose (delle oltre 500 composte dall’autore): Mamma, Parlami d’amore Mariù, Violino Tzigano, Tango delle capinere, Vivere, La strada nel bosco e tanti altri .

Brani immortali per più di una generazione che, non a caso, si associano spesso a grandi film ed a grandi interpreti; basti ricordare il Vittorio De Sica e la sua interpretazione di Parlami d’amore Mariù (guarda) in Gli uomini che mascalzoni. Un cinema in bianco e nero, forse dimesso, ma con tutti i colori della passione che canzoni del genere seppero dargli.

A muovere e sostanziare questo connubio tra musica ed immagini, fu del resto proprio lo stesso Cesare Andrea Bixio che nel 1930 compose le musiche del primo film sonoro italiano: quel La canzone dell’amore, diretto da Gennaro Righelli che conteneva anche una sua “canzonetta”, Solo per te Lucia, la quale ebbe un grande successo, in Italia ed altrove.

Bixio realizzò oltre 150 colonne sonore per il cinema e lavorò, sempre col fido Cherubini, come autore dei testi, anche per il teatro di rivista. Davvero bella, nella mostra, la riproduzione fedele dell’ufficio milanese di Bixio, in Galleria del Corso 2: fonografo d’epoca, scrivania, velluto alle pareti, scaffali e, a campeggiare, il ritratto di Mary (“Mariù”), moglie del musicista e musa per una delle sue canzoni più note.

Scopriamo, o riscopriamo una volta di più, il talento dell’artista che ha saputo sfornare una grande quantità di canzoni rese ormai eterne nel tempo. Un artista ed un imprenditore che seppe, con la propria casa musicale, pensare, disegnare, realizzare successi su successi.

Con Bixio attento imprendidore, e su iniziativa del Gruppo Editoriale Bixio, venne fondata nel 1961 la Cinevox Record che si spinge su terreni più contemporanei. L’etichetta sarà attiva, specialmente proprio nel cinema, con, tra le altre, le colonne sonore di Giù la testa, Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto, Metti, una sera a cena, Profondo rosso e Phenomena, tanto per fare qualche titolo. Tra gli artisti che hanno collaborato con la Cinevox Keith Emerson, Piero Umiliani, Piero Piccioni, Vince Tempera, i Goblin e gli Avion Travel.

La Mostra di Roma su C.A. Bixio è stata pensata e realizzata proprio dai figli del compositore, Franco ed Andrea Bixio, da Giuseppe Pasquali e da Renato Marengo, e restituisce dignità ed importanza alle canzoni “leggere”: colonne sonore del cinema e della vita.