Cecilia Mangini: metti una sera a Cannes come attrice, sul palco di ACID

Applausi, domande e molta curiosità hanno accolto sulla Croisette il debutto da attrice di Cecilia Mangini, signora del documentario italiano. Si tratta del film “Vif-argent” di Stéphane Batut, selezionato nella sezione Acid, mondo a parte della produzione indipendente a Cannes. Un film molto speciale, una riflessione poetica e sentimentale sui confini tra la vita e la morte. Di cui Cecilia dice: “non bisogna averne paura se abbiamo vissuto pienamente”…

L’ha detto tante volte Cecilia Mangini, le “avventure” le piacciono (leggi l’intervista). E questa che l’ha portata l’altra sera al festival di Cannes come attrice lo è stata davvero. La signora del documentario italiano, 92 anni a fine luglio, ha debuttato come interprete in Vif-argent, film d’esordio del francese Stéphane Batut, passato l’altra sera a l’Acid, mondo a parte della produzione indipendente a Cannes.

Un film molto speciale, una riflessione particolare sul tema della scomparsa, della morte, dell’oltrepassare quel confine di cui, come dice Cecilia, “non bisogna avere paura se la nostra vita è stata vissuta pienamente”. Al suo fianco due strepitosi attori: Judith Chemla, già meravigliosa interprete di Una vita di Stephane Brizé (dal capolavoro di Guy de Maupassant) e il giovane Thimotée Robart, entrambi nella parte dei due innamorati, uno al di qua e l’altro nell’aldilà.

A Cecilia Mangini, invece, il ruolo della nonna italiana della ragazza, Aghate, che le calza a pennello. Col suo raffinatissimo francese si esprime disinvolta, tenendo testa perfettamente, ai due attori, oltrepassando a sua volta il confine tra realtà e finzione, esprimendosi nella sua consueta naturalezza.

Quella naturalezza che l’accompagna da sempre e che, fuori dal cinema della Croisette, la fa circondare da nuovi fan che si complimentano, le stringono la mano e le fanno domande incuriositi e ammirati. Vif-argent, prodotto da Zadig film, arriverà ad ogosto nelle sale francesi con l’importante distribuzione Les films du Losange. Chissà se in Italia ci sarà un distributore altrettanto coraggioso.