“Ciao Bambino”, la sopresa che viene dai rioni di Napoli. Arriva in sala il film di Edgardo Pistone
Arriva al cinema il 23 gennaio (per Filmclub Distribuzione by Minerva Pictures) “Ciao Bambino” sorprendente opera prima dell’autore napoletano Edgardo Pistone, prodotto dalla Bronx Film di Gaetano Di Vaio, recentemente scomparso. E di quel cinema indipendente e combattente il film è erede a pieno titolo. Un racconto di formazione toccante, poetico e politico. Bravi interpreti presi dalla strada e un gran bel bianco e nero. Presentato e premiato alla Festa di Roma 2024…
È in quella dedica a Gaetano (Di Vaio) un po’ tutto il cuore del film. Un cuore grande come quello del produttore figlio del Bronx che ci ha lasciati – attoniti – nel maggio 2024, ma che ha talmente seminato con la sua produzione indipendente e combattente da aver lasciato un’eredità enorme.
Ciao bambino, soprendente opera prima di Edgardo Pistone (prodotta appunto da Bronx Film, Anemone Film, Mosaicon Film, Minerva Pictures Group) ne fa parte a pieno titolo. Anzi ne è un bellessimo esempio.
Una storia di quelle prese dalla realtà, la Napoli più profonda dei quartieri a rischio, ma ben lontana dal cliché di tanto cinema gomorroide. Un bianco e nero essenziale. Attori – bravissimi – presi dalla strada (compreso il vero padre del regista). E alcuni momenti onorici che completano l’impianto realistico e carico di verità che colpisce al cuore e rende evidente la stoffa di un autore di cui sentiremo parlare a lungo.
Nato a Napoli, classe 1990, Edgardo Pistone l’ha capito da giovanissimo che il cinema può essere anche uno strumento, se non per cambiare il mondo, per provarci. E raccontare quello più difficile e invisibile. Terminati gli studi all’Accademia di Belle Arti inizia a lavorare come fotografo, regista, sceneggiatore e con le associazioni porta il cinema, lo insegna ai più giovani, nelle periferie napoletane.
È lì al Rione Traiano, proprio dove è nato, e dove ha ambientato Ciao Bambino che Edgardo fa la sua esperienza da aiuto regista di Agostino Ferrente sul set di Selfie, doc dedicato alla morte di un sedicenne di lì, ucciso per errore da un carabiniere e raccontata dai suoi amici, coetanei, muniti di iPhone per auto-filmarsi.
Con questi trascorsi è più facile capire percorso artistico e lo sguardo di Edgardo Pistone. In questo suo racconto di formazione aggiunge, inoltre, elementi autobiografici di ragazzo cresciuto nel rione, con un padre dal quotidiano pieno di inciampi e il suo desiderio di adolescente di salvarlo ad ogni costo.
Così nel film tenta di fare Attilio (l’esordiente e azzeccatissimo Marco Adamo). Da una parte la spensieratezza dell’età, dei tuffi al mare con la comitiva di amici, le chiacchiere sceme e i sogni semplici, dall’altra il macigno di un padre tossicodipendente, indebitato e senza futuro, né per lui né per la sua famiglia.
Mettersi al servizio del mafioso di turno, nell’ingenuo tentativo di pagare i debiti del padre, è la scelta fatale che porterà Attilio su una strada senza ritorno. Mentre l’amore per Natascia, giovanissima prostituta dell’Est, a cui il boss lo affianca come guardiano, è lo spiraglio, la sua possibilità di fuga ed emancipazione che fa da controcampo e illumina il dramma quotidiano dei due ragazzi. Entrambi in cerca di un futuro migliore.
Ciao Bambino, miglior opera prima alla Festa di Roma 2024, Premio Speciale della Giuria al Tallinn Black Nights Film Festival 2024 e menzione speciale Laceno d’Oro International Film Festival, comincia adesso il suo cammino nei cinema. Andatelo a vedere, ne vale la pena.
Gabriella Gallozzi
Giornalista e critica cinematografica. Fondatrice e direttrice di Bookciak Magazine e del premio Bookciak, Azione!. E prima, per 26 anni, a l'Unità.
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