Delusione Dolan, l’enfant prodige s’incastra in famiglia
In sala (per Lucky Red) “È solo la fine del mondo” ispirato alla pièce culto di Jean-Luc Lagarce, drammaturgo morto di Aids a 38 anni, nel ’95. Il talentuoso regista di “Mommy”, Grand Prix a Cannes 2016, racconta il ritorno in famiglia di un uomo che sta per morire. La recensione di Teresa Marchesi sul blog di Huffington Post…
E vai! Depenno dal mio Palmarès personale un altro dei favoriti in pectore di Cannes 69, il “ragazzo prodigio” Xavier Dolan, che dal nativo Québec a soli 27 anni ha inanellato già quattro film tutti bellissimi, l’ultimo era Mommy. Il numero 5, “Giusto la fine del mondo”, è un’orgia funerea mélo-gay-pop che ha tutti i crismi per diventare di culto. A me non è piaciuto. (continua a leggere tutto su Huffington Post)
Teresa Marchesi
Giornalista, critica cinematografica e regista. Ha seguito per 27 anni come Inviato Speciale i grandi eventi di cinema e musica per il Tg3 Rai. Come regista ha diretto due documentari, "Effedià- Sulla mia cattiva strada", su Fabrizio De André, premiato con un Nastro d'Argento speciale e "Pivano Blues", su Fernanda Pivano, presentato in selezione ufficiale alla Mostra di Venezia e premiato come miglior film dalla Giuria del Biografilm Festival.
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