“Giganti” a Locarno 74. Con Alberto Lattuada, Dante Spinotti, John Landis (e poca letteratura)

Svelato il cartellone della 74ª edizione del festival di Locarno (dal 4 al 14 agosto). Pochi gli adattamenti in gara per il Pardo e solo un italiano in concorso, “Giganti” di Bonifacio Angius. Eppure la line up è varia: da Abel Ferrara al portiere di calcio dell’Islanda. Mentre Piazza Grande si anima con “Yaya e Lennie” di Alessandro Rak …

 

Mentre Cannes è ormai alle porte con questa sua insolita versione estiva, a Locarno il direttore artistico Giona Nazzaro ha annunciato il 1 luglio la Selezione Ufficiale della 74ª edizione del festival del cinema svizzero (dal 4 al 14 agosto). Anche in questo caso, sarà un ritorno al cinema in presenza nella celeberrima Piazza Grande e non solo. Come da tradizione, noi di Bookciak abbiamo rintracciato i film letterari.

Ad assegnare il Pardo d’oro sarà la giuria capitanata da Eliza Hittman, grande cineasta del mondo indipendente americano che lo scorso anno è stata premiata alla Berlinale per lo straordinario Mai raramente a volte sempre. Assieme a lei, anche Isabella Ferrari, Leonor Silveira, Philippe Lacôte e Kevin Jerome Emerson. Gli adattamenti in gara sono però, sorprendentemente, pochini. Così come i film italiani, solamente uno in realtà: Giganti di Bonifacio Angius (nella foto).

Nel Concorso Internazionale figura ancheVengeance is mine, all others pay cash (“La vendetta è mia, tutti gli altri pagano in contanti”) dell’indonesiano Edwin, tratto dall’acclamato romanzo omonimo del connazionale Eka Kurniawan, pubblicato in Italia da Marsilio con il titolo Mia è la vendetta. Sembrerebbe essere l’unico film letterario, sebbene di chiara matrice teatrale è senza dubbio Medea di Alexander Zeldovich, di cui sarà interessante capire se e quanto abbia effettivamente legami con il personaggio mitologico ed euripideo.

Non mancano in ogni caso film da non perdere. Su tutti, il nuovissimo thriller di Abel Ferrara intitolato Zeros and Ones, con Ethan Hawke protagonista e anch’esso in lizza per il Pardo d’oro. Tra i più suggestivi e surreali c’è Cop Secret dell’islandese Hannes Þór Halldórsson, un nome che forse non dice molto ma che gli appassionati di pallone dovrebbero aver imparato a conoscere, dato che oltre al cinema si dedica anche a difendere i pali della nazionale islandese di calcio, che nel 2016 fu la rivelazione dell’europeo. Quest’anno non ha fatto parte della fase finale di Euro 2020 e forse è un bene, dato che questo gli ha permesso di girare e scrivere il film passato nel Concorso Internazionale.

In Piazza Grande invece, seppure si infoltsice la delegazione di film italiani grazie a Beckett di Ferdinando Cito Filomarino (dal 13 agosto su Netflix) e Yaya e Lennie di Alessandro Rak, gli adattamenti mancano del tutto.

Tra i Corti d’autore figura quello di Marco Bellocchio, Se posso permettermi. E nel Fuori concorso troviamo Dal pianeta degli umani di Giovanni Cioni (Italia, Belgio, Francia) e Il mostro della cripta di Daniele Misischia.

Da segnalare la retrospettiva di quest’anno dedicata a un grande del nostro cinema: Alberto Lattuada. Un po’ d’Italia figura anche nel Pardo alla carriera, assegnato quest’anno a Dante Spinotti, grandissimo autore della fotografia che ha dato luce a grandi capolavori come Heat di Michael Mann e La leggenda del santo bevitore di Ermanno Olmi. Il Pardo d’onore sarà assegnato invece a John Landis, tra i più amati registi statunitensi, autore tra i tanti anche degli indimenticabili Animal House (che verrà proiettato in Piazza Grande) e Blues Brothers.