Da Carpignano al trio Marcello-Munzi-Rohrwacher alla Quinzaine. Apre Emmanuel Carrère

Più Italia nella selezione della “Quinzaine des Réalisateurs” rispetto alla corsa alla Palma d’oro. Ci sono illustri ritorni, Carpignano in particolare, e interessanti novità, su tutte il doc di Pietro Marcello, Francesco Munzi e Alice Rohrwacher. Film d’apertura “Ouistreham” di Carrère dal libro-inchiesta della giornalista belga Florence Aubenas …

 

Dopo la Selezione Ufficiale di Cannes 74, annunciata lo scorso 3 giugno, anche la Quinzaine des Réalisateurs, sezione parallela e indipendente diretta dall’italiano Paolo Moretti, ha svelato i suoi film. Se nel concorso per il Palmarès a rappresentare l’Italia sarà solo Tre piani di Nanni Moretti, tra i ventiquattro lungometraggi della Quinzaine il nostro Paese avrà una rappresentanza un poco più numerosa.

Il più atteso sarà certamente Futura, documentario firmato da due autori e un’autrice tra i più apprezzati del panorama contemporaneo: Pietro Marcello (regista di Martin Eden), Francesco Munzi (autore di Anime nere, che alla Quinzaine ha già presentato nel 2008 Il resto della notte) e Alice Rohrwacher (regista molto amata oltralpe, dove è stata premiata sia per Le meraviglie che per la sceneggiatura di Lazzaro felice).

Il film, che sembra riprendere il titolo di una splendida canzone di Lucio Dalla (non a caso, l’ultimo lavoro di Marcello è dedicato proprio al cantautore bolognese), è un documentario su come gli adolescenti italiani immaginano il proprio avvenire. Una “indagine collettiva” che i tre hanno condotto parlando con ragazzi e ragazze incontrati in giro per tutta l’Italia.

Fa parte della selezione anche A Chiara, terza fatica del giovanissimo regista italoamericano Jonas Carpignano. Già il suo film precedente, A ciambra, era stato presentato nel 2017 alla Quinzaine e aveva ricevuto una grande accoglienza, confermata anche dalla vittoria del David di Donatello alla miglior regia l’anno successivo. Il film è ambientato nuovamente a Gioia Tauro, set anche di A ciambra, e segue lo sguardo di una ragazza sugli squilibri provocati nella sua famiglia dall’improvvisa partenza del padre.

Sarà invece una prima partecipazione quella di Haider Rashid, regista italoiracheno che presenterà il suo Europa. Il film si concentra su quella che è forse la più dolorosa delle questioni irrisolte nel primo mondo, l’immigrazione, seguendo le vicende di un giovane iracheno che tenta di entrare nel Vecchio Continente dalla sempre più serrata e pericolosa rotta balcanica.

Tra gli italiani selezionati c’è anche la coppia formata da Alessio Rigo de Righi e Matteo Zoppis, che da anni si concentra sulla tradizione contadina e sulle leggende popolari. Il loro Re Granchio, oltre a segnare la loro prima partecipazione alla Quinzaine, racconta per bocca di un gruppo di cacciatori la storia di un contadino della Tuscia in conflitto con il principe locale.

La commistione più suggestiva tra cinema e letteratura sarà senza dubbio Ouistreham, diretto dall’acclamato romanziere francese Emmanuel Carrère e tratto dal romanzo-inchiesta di Florence Aubenas, edito in Italia con il titolo La scatola rossa (Piemme) che aprirà la Quinzaine. Protagonista è una scrittrice “infiltrata” per mesi tra le donne delle pulizie del ferryboat che attraversa la Manica, donne costrette spesso a lavorare in condizioni disumane e al di fuori di ogni regola. Il film sarà distribuito in Italia da Teodora.

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