La ronde amorosa (in bianco e nero) di Jacques Audiard. Il nuovo “Lola Darling” dal fumetto d’autore arriva in sala

In sala dal 24 marzo (per Europictures)”Parigi, 13Arr.di Jacques Audiard dai fumetti dell’americano Adrian Tomine. Trasportata l’azione dagli Stati Uniti a Parigi il regista francese usa un elegante bianco e nero per una ronde amorosa ambientata tra anonimi palazzoni e le vite “zigzaganti” dei giovani protagonisti. Incantevoli gli interpreti per un film che tanto sembra “Lola Darling” al maschile trentacinque anni dopo quello di Spike Lee, presidente di giuria a Cannes 2021 dove il film è passato in concorso col titolo originale “Les Olympiades”

Adrian Tomine è uno tra tra gli autori di fumetti americani più interessanti. Conosciuto anche per le sue prestigiose copertine del prestigioso New Yorker, lo storico magazine – fatalità – già celebrato a Cannes da Wes Anderson nel suo The French Dispatch attualmente in sala.

Il genere di Tomine sono i brevi racconti grafici, decisamente minimalisti, tra Jonathan Franzen e Raymond Carver. E le sue storie raccontano di vite comuni, all’apparenza persino banali ma mai pacificate.

Jacques Audiard è uno dei registi francesi più interessanti e branché. Con Dheepan – Una nuova vita ha vinto la Palma d’Oro nel 2015, si è fatto conoscere col “carcerario” Il profeta, ha sperimentato anche il western con I fratelli Sisters  (dall’omonimo romanzo di Patrick DeWitt).

L’incontro tra i due è comprensibille avesse attirato grande interesse. Ma Les Olympiades è tra i vari film passati in concorso a Cannes 2021 che fanno chiedere perché in concorso? Audiard si è ispirato a Morire in piedi, titolo italiano (pubblica Rizzoli) della raccolta grafica di racconti di Tomine, qui sceneggiati da Léa Mysius e Céline Sciamma e trasferiti dagli Stati Uniti a Parigi.

L’azione, anzi le azioni sconclusionate dei tre protagonisti, si svolgono nel 13esimo, quartiere delle grandi torri nato nei ’70 come zona destinata ai giovani professionisti ed ora sorta di nuova Chinatown, ritratta dal regista in uno stiloso bianco e nero molto molto d’autore.

Emilie (Lumina Wang), infatti, è di origini cinesi, lavora in un call center e affitta la camera del suo appartamento. È così che entra nella sua vita Camille (Makita Samba) giovanottone nero, collezionista di donne, sorta di Lola Darling al maschile, prima ricercatore e poi immobiliarista. Quando nel suo negozio arriverà un giorno anche Nora (Noémie Merlant) la ronde amorosa sarà al completo. E bisognerà attendere vari giri a vuoto finché le coppie iniziali si potranno felicemente ricomporre, con l’arrivo di una terza ragazza.

Tra umurismo ben calibrato, décor iper realistico, uso e abuso dei social Audiard ridisegna con eleganza uno dei tanti non luoghi del nostro contemporaneo. E i suoi giovani personaggi nel loro “zigzagare” esistenziale ne sono i perfetti abitanti. Incantevoli gli interpreti per un ritratto d’epoca sofisticato, ma non epocale. Che sembra davvero un Lola Darling del Terzo millennio, buono anche per una serie tv. E un omaggio a Spike Lee che a Cannes 2021 è stato il presidente di giuria.