Dallo Strega al set. “Il colibrì” di Francesca Archibugi vola al Festival di Toronto



Non passerà per la Mostra di Venezia Il Colibrì di Francesca Archibugi ma volerà direttamente al Festival di Toronto dove sarà presentato nella sezione Gala.

Parliamo del film ispirato al romanzo del 2019 (Nave di Teseo) che col suo veloce e impercettibile battito d’ali ha portato lo scrittore Sandro Veronesi alla seconda (dopo Caos Calmo nel 2006) conquista del Premio Strega 2020: traguardo tagliato fino ad allora solo da Paolo Volponi.

Francesca Archibugi non nuova alle trasposizioni letterarie (nel ’94 ha diretto Con gli occhi chiusi, tratto dal romanzo di Federigo Tozzi) ha scritto questo adattamento insieme a Laura Paolucci e Francesco Piccolo. Al centro del racconto è Marco Carrera col volto – gettonatissmo – di Pierfrancesco Favino. Tra gli interpreti anche Nanni Moretti che già in Caos Calmo aveva preso i panni da protagonista e che qui veste quelli dello psicoanalista Carradori, mentre Kasia Smutniak è Marina Molitor.

Nel ruolo di Luisa Lattes, il grande amore di Marco Carrera, la francese Berenice Bejo.
Laura Morante e Sergio Albelli sono i genitori di Marco, nei panni della sorella Irene Fotinì Peluso e in quelli del fratello Giacomo Alessandro Tedeschi.
Benedetta Porcaroli è invece Adele, la figlia di Carrera e a interpretare “l’Innominabile” Duccio, Massimo Ceccherini.

Il romanzo gira attorno al senso di immobilità vissuto e percepito dal protagonista che, come il più piccolo dei volatili, ha la propensione a rimanere immobile, sospeso a mezz’aria, pur nel battito concitato delle sue ali. Lo stato di sospensione e di limbo blocca Marco, spinto più che a vivere a sopravvivere. Muovendosi solo attraverso i ricordi.

La compagine produttiva composta da Fandango con Rai Cinema si è arricchita della francese Les Films des Tournelles di Anne-Dominique Toussaint che insieme a Fandango aveva già prodotto Respiro di Emanuele Crialese.
 
Il film uscirà nei cinema il 20 ottobre distribuito da 01 Distribution