L’Orso d’oro è israeliano. L’Italia vince con Roberto Saviano

Palmarès dai forti temi sociali – non diversamente dal solito – per questa Berlinale 2019. Orso d’oro a “Synonyms”, ironico “autoritratto” di un giovane israeliano che detesta il suo paese. Gran premio della giuria al film-denuncia contro i preti pedofili di Ozon. Mentre l’Italia vince con Roberto Saviano: premiata la sceneggiatura de “La paranza dei bambini”…

Orso d’oro a Synonyms dell’israeliano Nadav Lapid, Gran premio della giuria a Grace à Dieu di François Ozon e l’Italia vince nel nome di Roberto Saviano con l’Orso d’argento per la miglior sceneggiatura a La paranza dei bambini, firmata dallo stesso scrittore con Maurizio Braucci e il regista del film Claudio Giovannesi.

Si chiude così con il consueto verdetto “politico”, come di consueto da queste parti, l’edizione numero 69 della Berlinale la cui giuria internazionale ha avuto Juliette Binoche come presidente.

Cominciando dall’Orso d’oro, infatti, sono tutti temi dal forte valore sociale quelli entrati nel palmarès. Di sentimenti “antisraeliani”, anche se in chiave grottesca, racconta Synonyms narrando di un giovane israeliano che ripara a Parigi per dare un taglio netto con la sua terra che detesta. Delle vittime degli abusi dei preti pedofili racconta poi il nuovo, apprezzatissimo film del francese Ozon.

Quanto a La paranza dei bambini, dall’omonimo bestseller di Saviano, il tema è noto: è infanzia violata anche quella, vittime della camorra, carne da macello della malavita. “Si parla di invasione di migranti e non si parla di invasione di capitali criminali. Si fermano corpi e si lascia passare il veleno dei capitali”, ha detto infatti Saviano dal palco dedicando il premio “alle Ong che salvano le vite nel Mediterraneo”.

Ancora infanzia violata è al centro di Systemsprenger della regista tedesca Nora Fingscheidt, Orso d’argento Alfred Bauer Prize. Mentre la Cina degli ultimi trent’anni, raccontata tra pubblico e privato, anche attraverso la politica repressiva del “figlio unico”, al centro di  So Long, My Son di Wang Xiao-shuai, porta a casa entrambi i riconoscimenti per attore e attrice: Wang Jingchun e Yong Mei.  Miglior regista è la tedesca (della scuola berlinese) Angela Schanelec con il poetico ed enigmatico per Ich war zu Hause, aber…