L’ultima sirena vive a Parigi. La nuova commedia musical-magic-romantica che parla francese
In sala dal 20 agosto (per Vision Distribution e Claud 9 Film), “Una sirena a Parigi, prima libro (Feltrinelli in Italia 2020) poi film fortemente impregnato di realismo magico di Mathias Malzieu, scrittore, regista e rocckettaro famoso, non solo in Francia. Dopo il fortunato “La meccanica del cuore” – ugualmente da un suo romanzo – il “Truffaut dotato di rock’n roll band” – definizione di Iggy Pop – torna a raccontare l’amore con una favola musical-magic-romantica …
Il quarantaseienne Mathias Malzieu, leader dei Dionysos, è un rocckettaro famoso, non solo in Francia.
Scrivono che Iggy Pop l’abbia così definito: un Truffaut dotato di rock’n roll band.
Ma è anche autore del best seller La meccanica del cuore, edito in Italia da Feltrinelli nel 2012, da cui è nato l’omonimo film d’animazione, da lui co-diretto, prodotto da Luc Besson, e arrivato finalista agli Oscar e al César.
Sei anni fa a Parigi, d’estate, una di quelle improvvise alluvioni, ormai chiamate bombe d’acqua (come se fossero sparate da un nemico sconosciuto) con cui sempre più spesso la Natura cerca di farci capire che siamo ormai alla frutta e, se non ci diamo una mossa, non ci resta in futuro che un’arca di Noè, lasciò le strade e il lungo Senna lastricate di oggetti e animali di ogni tipo.
Mathias rimase assai colpito da un pesce gatto. E cominciò a fantasticare su un ben noto mito che lascia tracce ricorrenti da secoli: la sirena incantatrice che, se ti lasci incantare dalla sua voce melodiosa, ti fa secco in breve tempo. Dunque profondamente castratrice.Terrore di parecchi uomini, sedotti da fattezze e intelligenze femminili da cui preferirebbero difendersi. Con ben altri relax.
L’idea di un corpo impacchettato, dall’ombelico in giù, in dure squame – robuste cinture di castità che garantiscono resistenza all’amore, ed eventuali rischi d’improvvise fughe, se fuor d’acqua – è comunque da sempre piaciuto assai. Anche se l’allegata controindicazione del rischio morte ha svolto spesso la sua funzione deterrente.
Se ne è occupato Hans Christhian Andersen, probabilmente ancora memore dell’impacchettamento un tempo riservato ai bimbi piccoli, fasciati in claustrofobiche e punitive bende che impedivano loro il piacere di sgambettare.
Se n’è occupato, più di recente, molto il cinema d’animazione e non. Dunque, dopo che una Sirena fece uno Splash niente male a Manhattan, riuscendo a conquistarsi un Oscar, perché non farne approdare una anche sulla banchina della Ville Lumière?
Una sirena a Parigi, prima libro (Feltrinelli in Italia 2020), poi film fortemente impregnato di realismo magico, è dunque l’ultima creazione di Mathias.
Un po’ cartoon (ma solo come colorata parentesi in apertura e chiusura), ma tutto il resto girato con attori e scene, è ovviamente la storia di un possibile amore impossibile tra due creature refrattarie, per evidenti antichi traumi, all’amore.
Si tratta di Gaspard Snow (Nicolas Duvanchelle), un Peter Pan che sfreccia in strada coi pattini a rotelle, e ha fermato le sue (di rotelle) , dopo non poche delusioni d’amore, ai tempi assai felici dell’ infanzia.
Ha solamente due rifugi: la sua casa, zeppa dei suoi vecchi giocattoli e paperelle gialle nella vasca; e il Flower Burger, un bizzarro barcone sulla Senna, locale d’arte, musica, fucina di “sorprenditori”, ma in passato anche rifugio di combattenti della Resistenza, creato da sua nonna (che, oltre a libretto animato che lui si porta sempre dietro, gli ha anche raccomandato “lavora sul tuo sogno finché non lo realizzi”).
Locale poi passato alla mamma e ora gestito, con ormai scarsa convinzione, dal babbo vedovo (Tchéky Karyo), dove la sera il Gaspard canterino canta il “dono dell’amore alla morte” con tre giapponesine in coro.
L’ultima sirena è invece Lula (Marylin Lima) che a difendersi dall’amore degli uomini ha imparato dopo aver visto i pescatori uccidere la sua mamma. Gaspard la trova svenuta, spalmata sul lungo Senna. Tenta di rianimarla, di portarla all’ospedale e poi a casa.
Per buon istinto. Non per fascinazione, convinto, com’è, d’essere immune e saldamente vaccinato dalle troppe delusioni. Perciò la piazza nella sua vasca piena di schiuma e acqua tra le sue paperelle.
Oltre ai due protagonisti, nel film c’è anche Romane Bohringer, nel ruolo di una dottoressa incinta che perde in un baleno il futuro papà per colpa di quella voce incantatrice, e una vicina di casa di Gaspard, con funzioni invasive di affettuosa non richiesta vice-mamma, dotata di acconciature stile sora Cecioni della molto compianta Valeri Franca, interpretata da Rossy De Palma.
Attori tutti perfetti nei loro ruoli.
Diretta da Malzieu, sceneggiata da Stéphane Landowski, distribuita da Vision Distribution e Claud 9 Film, questa commedia musical-magic-romantica adatta a bimbi e cresciuti, si vedrà dal 20 agosto in Italia.
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