Si riaccendono (anche) le Giornate della Luce. A Spilimbergo con Cecilia Mangini e Bookciak


In una fase dove (finalmente) proiettori e riflettori tornano ad accendersi, assume tanto più significato la ripartenza delle Giornate della Luce, il festival dedicato agli autori della fotografia al cinema, la cui sesta edizione si svolgerà dal 21 al 29 agosto a Spilimbergo (e non solo). Con un programma che include omaggi, incontri (tra cui quello con la grande documentarista Cecilia Mangini) e più di un ponte tra l’arte cinematografica e la letteratura: presente all’appello, non a caso, è il Premio Bookciak, Azione!, con i suoi corti (realizzati da filmmaker under-35) ispirati ad altrettanti libri.

Le Giornate della Luce sono infatti tra le tappe del tour di Bookciak, che parte ormai tradizionalmente dalle Giornate degli Autori veneziane (dove il 1 settembre scopriremo i vincitori dell’edizione 2020) per proseguire attraverso varie iniziative culturali in Italia e nel mondo: al cinema Miotto di Spilimbergo (ore 21) rivedremo perciò i premiati del 2019 La memoria nel corpo (dalla raccolta di poesie omonima di Antonella Sica, Rayuela Edizioni), degli allievi del II anno del CSC (Centro Sperimentale di Cinematografia) Animazione del Piemonte, Volti (dal graphic novel War painters, 1915-1918. Come l’arte salva dalla guerra, di Laura Scarpa, ComicOut), realizzato dalle allieve-detenute del liceo Enzo Rossi a Rebibbia, e Memorie (dal romanzo La lettrice di Čechov, di Giulia Corsalini, Nottetempo), di Elisa e Serena Lombardo.

Altro importante appuntamento in apertura delle Giornate di quest’anno è quello con Cecilia Mangini. Alla regista e fotografa militante (prima donna a girare documentari nell’Italia del secondo dopoguerra) è dedicata la due giorni di eventi Il segreto dei suoi occhi: al via il 21 agosto con l’inaugurazione (al Palazzo Tadea di Spilimbergo, ore 18) della mostra Volti del XX secolo- Fotografie di Cecilia Mangini, dove lo sguardo di quest’ultima si sofferma su personaggi come Fellini, Pasolini, Chaplin, Pratolini, Morante, Moravia e altri ancora.

L’omaggio prosegue la sera del 21 al cinema Miotto col doc Due scatole dimenticate- Un viaggio in Vietnam (realizzato con Paolo Pisanelli a partire dal reportage fotografico realizzato dall’autrice nel 1964-65) e, il 22 agosto (dalle 10.30, presso la Biblioteca civica di Pordenone), con i tre corti della collaborazione con Pasolini, Ignoti in città (1958), Stendalì- Suonano ancora (1960) e La canta delle marane (1961). Entrambi gli appuntamenti saranno aperti da una conversazione con la regista.

In concorso alle Giornate della Luce 2020 i direttori della fotografia di tre titoli tra i più apprezzati di questa stagione del cinema italiano: Alessandro Abate e Francesco Di Giacomo con Martin Eden (di Pietro Marcello, dal romanzo omonimo di Jack London), Nicolaj Brüel per il Pinocchio di Matteo Garrone (che con la sua lettura del classico di Collodi è stato fra i trionfatori degli ultimi Nastri d’Argento) e Vladan Radovic per Il traditore di Marco Bellocchio. Ad assegnare il Quarzo di Spilimbergo una giuria composta dalla regista e scrittrice Cristina Comencini, dall’operatrice di settore Cristina Sain e dai critici Oreste De Fornari, Alberto Crespi e Mario Sesti.

Chiuderà la nuova edizione l’ospite d’onore Giancarlo Giannini, che rivedremo anche nel lungometraggio del 1990 Il male oscuro (sabato 29, ore 21, al cinema Miotto), adattamento del romanzo omonimo di Giuseppe Berto, sceneggiato da Suso Cecchi D’Amico e diretto da Mario Monicelli, che per questo film ottenne il David di Donatello alla miglior regia.

Altri grandi ricordati durante il festival saranno Ettore Scola, con la proiezione (mercoledì 26, ore 21, all’Auditorium Zotti di San Vito al Tagliamento) del doc Ridendo e scherzando (delle figlie Paola e Silvia, con la partecipazione di Pif) e del film La famiglia (giovedì 27 al cinema Miotto, ore 21), quindi Franco Zeffirelli, venerdì 28 col doc di Daniele Nannuzzi Zeffirelli, l’arte dello spettacolo (ore 17 a Palazzo Tadea) e il film Un tè con Mussolini (ore 21 al cinema Miotto).

Non può passare poi senza festeggiamento il centenario della nascita di Federico Fellini, cui sono dedicate le mostre fotografiche Gianni Di Venanzo (al Palazzo Linzi di Spilimbergo), sul direttore della fotografia di 8 ½ (nonché di altri capolavori come I soliti ignoti Salvatore Giuliano), e A tavola con Fellini, ricordando l’Artusi.

Quest’ultima, attraverso un percorso (nei locali del centro storico di Spilimbergo) di scatti ritraenti scene conviviali dai capolavori felliniani, vuole omaggiare la passione per il buon cibo condivisa dal regista e dallo scrittore-gastronomo Pellegrino Artusi (nato duecento anni or sono), autore del celebre libro La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene. A confermare, in tutti i sensi, la ricchezza del “piatto” offertoci dalle Giornate della Luce agostane.