Nei libri il futuro dell’umanità. Umberto Eco (e la sua biblioteca) risplendono nel doc di Davide Ferrario, in sala

Dal 2 marzo in sala (con Fandango) “Umberto Eco. La biblioteca del mondo” bellissimo omaggio di Davide Ferrario non solo al grande semiologo e filosofo e alla sua biblioteca privata (50.000 volumi ) ma anche e soprattutto al libro inteso proprio come oggetto fisico, al suo odore, al fruscio delle pagine e a tutta l’immensa ricchezza che esso racchiude. Come diceva lo stesso Eco: “l’insieme delle biblioteche è l’insieme della memoria dell’umanità. Senza memoria non si progetta nessun futuro”. Presentato alla Festa di Roma 2022 ….

 

Bello. Bellissimo. Il film ideato, prodotto, sceneggiato e diretto da Davide Ferrario, Umberto Eco. La biblioteca del mondo (produzione Rossofuoco con il sostegno di Film Commission Torino Piemonte), non è solo una testimonianza sulla figura e l’opera di Umberto Eco.

È un omaggio alla sua biblioteca privata composta da 50.000 volumi e da una sezione di libri antichi e molto rari che la famiglia del semiologo, filosofo e scrittore ha deciso di donare dopo la sua morte alle biblioteche Braidense di Brera e dell’Università di Bologna.

Ma soprattutto il film è un omaggio al libro inteso proprio come oggetto fisico, al suo odore, al fruscio delle pagine e a tutta l’immensa ricchezza che esso racchiude.

Il film ci conduce dentro i segreti della biblioteca, composta di libri importanti e di libri curiosi, che spaziano dalla letteratura dell’Ottocento francese al romanzo di appendice, dal fumetto ai libri esoterici, dagli autori meno conosciuti e persino inesistenti alle tavole colorate che riproducono mondi fantastici, diavoli, geroglifici, immagini demoniache. Grande attenzione è dedicata proprio all’illustrazione in sé, che talvolta è più esplicita di mille pagine scritte.

Il film è diviso in tre atti e un epilogo, ed è arricchito da una serie di interviste nelle quali Umberto Eco esprime con arguzia e lungimiranza una visione del mondo che non è solo espressione di grande cultura ma è anche capace di dire parole definitive sulla centralità della memoria, sull’importanza della testimonianza scritta, sulla volatilità della comunicazione online, sui rischi insiti nell’eccesso di informazioni e nella rete, sulle fake news e sul peso che il complottismo ha avuto sulle sorti del mondo.

Verrebbe voglia di ascoltarlo per ore e ore, tali sono la leggerezza, l’ironia e l’incisività con cui affronta temi che sono diventati centrali nella vita iperconnessa di oggi.

Insieme alle interviste al protagonista, la vedova, i figli e i nipoti, e poi alcune personalità, critici letterari, bibliotecari, uomini di lettere e di spettacolo, si incaricano di spiegare i contenuti dei libri di Umberto Eco, i loro risvolti e ciò che hanno significato per lui.

Ciò che colpisce di più è la storia di personaggi misconosciuti che rappresentano una specie di cultura parallela e irregolare, cancellata dai libri di storia e dalla tradizione letteraria ufficiale. Forse una cultura minore, ma quel tipo di deviazione fantastica che per certi versi costituisce il succo più autentico e inconfessabile della vicenda umana.

La biblioteca del mondo  è arricchito da alcune animazioni realizzate dagli allievi del Centro sperimentale di cinematografia e da una serie di carrellate sulle biblioteche più belle del mondo. Tanto per rendere l’idea che amava ricordare Umberto Eco, e cioè che “l’insieme delle biblioteche è l’insieme della memoria dell’umanità. Senza memoria non si progetta nessun futuro”.