Nomination 2019: Cuaron e Lanthimos, testa a testa fra “stranieri” da Oscar
Dieci nomination per “Roma” e dieci per “La favorita”. Cuaron il messicano e Lanthimos il greco fanno incetta di candidature dominando la corsa agli Oscar 2019. Li “inseguono” Lady Gaga e “Vice”, Spike Lee e l’omaggio ai Queen. Il 24 febbraio l’attesa notte delle stelle …
Dieci nomination per Roma del messicano Alfonso Cuaron e dieci per La favorita del greco Yorgos Lanthimos. È un testa a testa tra “stranieri” quello che caratterizza le nomination agli Oscar 2019 che saranno assegnati il 24 febbraio.
Questo pomeriggio, il 22 gennaio, sono state annunciate le candidature e i favoriti si sono rivelati i due autori non statunitensi entrambi incoronati allo scorso festival di Venezia. Tra l’altro Roma – girato in spagnolo – è entrato anche nella cinquina per il miglior film straniero, nella quale figurano Capernaum (Libano) di Nadine Labaki, Cold War (Polonia) di Pawel Pawlikowski, Opera senza autore (Germania) di Florian Henckel von Donnersmarck e il magnifico, Un affare di famiglia (Giappone) di Hirokazu Kore’eda.
Seguono i due favoriti, con 8 candidature, Vice-L’uomo nell’ombra, ritratto di Dick Cheney, il vice – appunto – di Bush, per la regia di Adam McKay e A Star Is Born di Bradley Cooper con Lady Gaga. 7 nomination a Black Panther primo cinecomic Marvel a correre per l’Oscar; 6 candidature vanno a Blackkklansman di Spike Lee; 5 a Green Book di Peter Farrelly e Bohemian Rhapsody, omaggio ai Queen di Bryan Singer; 4 nomination a Il ritorno di Mary Poppins di Rob Marshall e First Man di Damien Chazelle; 3 a The Ballad of Buster Scruggs dei Fratelli Coen, Copia originale ritratto della scrittrice Lee Israel, firmato da Marielle Heller, Se la strada potesse parlare, melodramma a sfondo razziale di Barry Jenkins e, infine, Cold War del polacco Pawel Pawlikowski. Mentre l’Italia è rimasta fuori nonostante Suspiria di Luca Guadagnino fosse in corsa per la canzone e il trucco e parrucco.
Per la categoria dei soggetti non originali, ossia gli adattamenti, quella che ci interessa di più, sono entrati nella cinquina Blackkklansman di Spike Lee dal romanzo autobiografico del poliziotto afro-americano Ron Stallworth, infiltrato nel Ku Klux Klan; The Ballad of Buster Scruggs dei Fratelli Coen da una serie di racconti scritti di loro pugno; Copia originale, commedia agra ispirata alle memorie della scrittrice Lee Israel (1939-2014) interpretata da una grande Melissa McCarthy; Se la strada potesse parlare, storia d’amore e di ingiustizia nell’America razzista degli anni Settanta, nata dalla penna militante di James Baldwin e, ultimo, A Star Is Born non da un libro ma da un film: È nata una stella, diretto nel 1937 da William A. Wellman.
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