Otto montagne e due film. Il romanzo (Strega 2017) di Paolo Cognetti arriva al cinema e lui al doc
Lo scrittore-montanaro Paolo Cognetti scala le altitudini del grande schermo partendo dalle pagine del suo romanzo “Le otto montagne” (Einaudi, 2016), storia d’iniziazione alle vertiginose curve della vita alpina vincitrice del Premio Strega nel 2017. Già protagonista del Premio Bookciak, Azione! nell’edizione del 2013 e ora sotto i riflettori col documentario errante “Sogni di Grande Nord” (in anteprima al Trento Film Festival), quest’avventuriero di penna vedrà presto il suo fortunato romanzo tradursi in film con la regia rigorosa del fiammingo Felix van Groeningen. Un bel viaggio ad alta quota in cantiere…
Saranno le Alpi della Valle D’Aosta, Torino e il Nepal a fare da set naturale a Le otto montagne, Premio Strega 2017 di Paolo Cognetti che sarà trasformato in film dalla Wildiside, con la regia del fiammingo Felix van Groeningen (che vanta una nomination agli Oscar in curriculum col suo Alabama Monroe nel 2012), con cast tutto italiano e lo stesso scrittore a coprire il ruolo di consulente per la sceneggiatura.
Che per la tempra vagabonda degli spiriti più irrequieti non esista “nulla di più devastante di un futuro certo” ce lo hanno insegnato già i grandi Whitman, Hemingway e Thoreau della letteratura d’oltreoceano con le coloriture epiche del loro girovagare, a piedi e coll’inchiostro, intriso di mitologico West.
Ad intrecciare quelle “lezioni americane” all’eredità familiare montanara è lo scrittore milanese con questo suo memoir che tascolora i ricordi d’infanzia con le suggestioni della sua fantasia pellegrina. Una storia notturna d’impianto autobiografico sull’amicizia tra Pietro e Bruno nata alle radici del Monte Rosa, senza il brivido di particolari twist narrativi o di suspense thrillerina a guarnire la trama, ma solo una prosa asciutta fregiata di introspezione nel tessere il dialogo tra uomo e uomo e tra uomo e natura.
Una storia dettata dai “geni” dolomitici dello scrittore nel perimetro legnoso della sua baita in Val D’Ayas (sopra Brusson, in Val D’Aosta), dove sin da bambino l’ autore-esploratore ha educato lo sguardo (e il fisico) all’asprezza di sentieri impervi, alla sorpresa di uno specchio d’acqua vestito di verde e al timido gorgoglio dei ruscelli di montagna. Quadri naturalistici tratteggiati con perizia documentaristica che parlano di grande solitudine e di grande libertà, facendo correre a briglia sciolta i moti fuggiaschi dell’uomo camuffati dal manto chiassoso delle metropoli.
Una visione così personale che non sarà tradita dall’adattamento per il cinema, assicura Cognetti, rivelando quanto la scelta dei luoghi – seppur meno spettacolari di altre location da set alpestre, come le Dolomiti – sia stata del tutto aderente alla geografia del suo fortunato romanzo per assicurarsi piena fedeltà alla sua scrittura.
Per lo scrittore-montanaro campione di vendite (oltre 1.000.000 copie in 40 paesi con Le otto montagne, tra l’altro protagonista del Premio Bookciak, Azione! nel 2013 con la raccolta di racconti Una cosa piccola che sta per esplodere, da cui il bookciak vincitore Gretel di Iolanda di Bonaventura) non è del resto la prima volta al cinema.
È infatti imminente l’uscita del suo documentario Sogni di Grande Nord, una produzione Rai Cinema, Samarcanda Film e Feltrinelli Real Cinema, scritta a sei mani insieme a Dario Acocella (anche regista) e Francesco Favale, a breve in corsa nella vetrina internazionale del Trento Film Festival (dal 30 aprile al 9 maggio) giunto alla sua 69ª edizione.
Un viaggio a due Linate-Alaska, con Cognetti e il suo amico illustratore Nicola Magrin a fare da protagonisti e il rumore occasionale di dialoghi scarni rotti dalla bellezza straripante del mondo. Un vagare fisico ed interiore che riecheggia l’estremismo libertario del giovane Alexander Supertramp (pseudonimo del Chris McCandless di Into the Wild), progenie anni ’90 di quel “wonderlust” tutto americano caldeggiato dalle allegorie melvilliane e dal Klondike di Jack London. La distribuzione del film sarà a cura della piattaforma Nexo Digital, in attesa della ripartenza della stagione cinematografica italiana, e sarà distribuito dai media partner Radio Deejay e MYmovies.
Francesca Eboli
Specializzanda in English and Anglo-American Studies a La Sapienza, appassionata di cinema e teatro, aspirante giornalista
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