Rinfrescare la memoria. “Sirena operaia” il doc (online) di Pannone dai versi di Bellocchio

Pubblichiamo (dalla sua pagina FB) la bella presentazione di Gianfranco Pannnone del suo doc “Sirena operaia” del 2000. Un lavoro importante, da riscoprire  – visibile qui -, ispirato ai versi folgoranti di Alberto Bellocchio, il fratello sindacalista di Marco Bellocchio. Un emozionante viaggio attraverso il mondo della fabbrica e degli operai negli anni Sessanta e Settanta, con il ricco repertorio dell’Aamod. Buon 1° maggio !

#cineforumsocial, edizione speciale del Primo maggio.
Sirena operaia, un mio film documentario di montaggio cui tengo molto e che pochi conoscono. Lo realizzai con l’Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico nel 2000 e fu presentato al Torino Film Festival in quello stesso anno. Il doc è tratto da un bellissimo libro in versi, Sirena operaia (edito da Il Saggiatore), scritto da Alberto Bellocchio, sindacalista e storico capo ufficio stampa della CGIL Confederazione Generale Italiana del Lavoro, nonché fratello di Piergiorgio e Marco Bellocchio. Alberto con rara efficacia, anche grazie alla bella cadenza emiliana, ne è la voce narrante.

Questo film l’ho dedicato a mio padre, come Alberto, oltre che socialista, sindacalista (ma della UIL – Unione Italiana del Lavoro) e a mio nonno Giovanni, operaio specializzato al Silurificio di Bagnoli; e ora allargo agli zii, operai anche loro a Latina, Ciccio, Angelo e Raffaele.

Lo dedico anche al grande Vittorio Foa, amico e mia guida politica. A Giorgio Trentin, Luciano Lama, Giorgio Benvenuto, Pierre Carniti, i moschettieri della #triplice, la sacrosanta alleanza sindacale. E lo dedico a Daniele Sepe, autore delle magnifiche musiche.

E poi ai miei maestri di cinema e di politica, c e in particolare a Ugo Gregoretti, regista di #contratto, il grande documentario militante che realizzò nei giorni difficili e gloriosi del 1969, di cui ho utilizzato alcune scene.

E lo dedico a tutti i lavoratori che faticano ancora e ai tanti, troppi, che un lavoro non ce l’hanno. Ai giovani, costretti a stare a casa con i genitori o ad andarsene all’estero. Agli immigrati, che chiedono solo di vivere meglio. E, ultime ma non ultime, alle donne, troppo spesso le prime a pagare.

W il Primo maggio!

qui per vedere il film