E la notte degli Oscar si riempie di romanzi …

Mai come in questo 2016 la corsa alla prestigiosa statuetta (la cerimonia è nella notte del 28 febbraio) è sotto il segno della letteratura… Dai favoriti  “Revenant” a “Il caso Spotlight” sono addirittura 12 i libri che hanno ispirato i film in corsa nelle varie categorie…

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Cosa sta succedendo ad Hollywood? La maggioranza dei film in corsa per l’Oscar, quest’anno, hanno trovato le loro storie nella narrativa. Non che sia una novità, certamente. Il cinema fin dalle sue origini ha guardato al romanzo come luogo privilegiato di ispirazione. A cominciare da uno dei suoi inventori, Méliès, che già nel 1902 portava sul grande schermo capolavori della letteratura come I viaggi di Gulliver di Jonathan Swift o i racconti di fantascienza di Verne.

A più riprese, insomma, l’unione di fatto tra cinema e letteratura, ha conosciuto impennate e momenti più tiepidi. Ma ultimamente, come del resto testimoniamo con la factory Bookciak, stiamo assistendo a quella che più che una tendenza sembra essere diventata una vera e propria prassi. E gli Oscar lo confermano.

Cominciamo dai favoriti, dunque. Revenant, il titolo con più nomination (12), comprese quella per il miglior film, quella a Alejandro Gonzales Iñárritu per il miglior regista e quella a Leonardo DiCaprio per il miglior attore protagonista. La storia del cacciatore di pelli che riesce a sfuggire alla morte nel Far West degli “uomini veri” è tratta dal libro di Michael Punke, Revenant. La storia vera di Hugh Glass e della sua vendetta (Einaudi 2014). Un libro del 2002 che prende le mosse da una storia vera, storia archetipica di sopravvivenza, che affonda le sue radici nei valori fondanti del mito americano: amicizia virile, lealtà, senso della giustizia.

Nella categoria miglior film segue Il caso spotlight di Thomas McCarthy, quello sui preti pedofili americani denunciati dai giornalisti del Boston Globe. L’inchiesta fruttò loro il Premio Pulitzer 2003, da cui è nato il libro col titolo italiano, Tradimento (Piemme editore).

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La grande scommessa di Adam McKay – sempre tra i miglior film – prende le mosse, addirittura, da un saggio finanziario dell’americano Lewis Michael,  The Big Short: Inside the Doomsday Machine che negli Usa, quando uscì nel 2010, restò per 28 settimane nella top ten dei libri più venduti, per la sua capacità di spiegare alla gente comune la grande truffa dei “mutui subprime”, quelli che scatenarono la crisi mondiale del 2008. Il libro è stato ripubblicato da Rizzoli, recentemente, col titolo del film.

Sopravvissuto, The martian dell’inossidabile Ridley Scott, anch’esso in corsa come miglior film, con Matt Damon nei panni del novello Robins Crusoe marziano, ha trovato ispirazione in un libro che di per se è già un film. Andy Weir, programatore di computer californiano di lunga data, decide di debuttare come scrittore con un libro estremamente tecnico, per addetti ai lavori, basato su ricerche meticolose e su reali nozioni scientifiche e matematiche. Un uomo, abbandonato su Marte a seguito di una spedizione spaziale andata male, deve sopravvivere. Andy Weir, senza alcun editore, comincia a mettere on line la sua storia: un capitolo ogni sei, otto settimane. Il pubblico lo segue, anzi ne è entusiasta. In breve grazie al tam tam della rete il Sopravvissuto di Weir diventa popolarissimo e in tre anni, scritti tutti i capitoli, diventa un libro in vendita su Amazon a 99 centesimi. E  nel 2014 esce nelle librerie per un colosso dell’editoria come Random Hause e solo negli Usa vende un milione di copie, diventando il caso dell’anno.

Ancora tra i candidati a miglior film c’è Room di Lenny Abrahamson, tratto dal romanzo Stanza, letto, armadio, specchio dell’irlandese Emma Donoghue, diventato un bestseller e un meritato caso letterario. Portato in Italia da Mondadori è la storia claustrofobica di un bimbo che vive segregato insieme alla madre (Brie Larson, favorita come miglior attrice) nel capanno dell’”Orco”. cop-17.aspx

Nella stessa categoria anche Brooklyn di John Crowley, un toccante melodramma tratto dall’omonimo romanzo dell’irlandese Colm Toibin (Bompiani), adattato da un altro grande della letteratura britannica come Nick Hornby che ci accompagna nella vita della giovane Eilis (Saoire Ronan, candidata come miglior attrice) che lascia l’Irlanda per cercare fortuna a New York.

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Anche la Guerra Fredda rievocata da Steven Spielberg ne Il ponte delle spie, è ispirato ad un libro: La verità sul caso Rudolf Abel di James B. Donovan, pubblicato in Italia da Garzanti.

Nella “lotta” per miglior interprete, poi, se la vedranno Bryan Cranston nei panni di Dalton Trumbo, lo sceneggiatore vittima del maccartismo, protagonista di L’ultima parola di Jay Roach, tratto dal romanzo Dalton Trumbo di Bruce Cook, pubblicato in Italia da Rizzoli.

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Michael Fassbender in quelli di Steve Jobs nell’omonimo film di Danny Boyle, ispirato alla biografia autorizzata dell’inventore della Macintosh, scritta da Walter Isaacson e pubblicata in Italia da Mondadori.

E pure Eddie Redmayne nelle efebiche vesti del primo trans della storia, Lili Elbe, protagonista di The Danish Girl nuova prova del plurioscarizzato Tom Hooper, dall’omonimo romanzo del californiano David Ebershoff, pubblicato nel 2000 e vincitore di diversi premi.

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Lo scontro come migliore attrice, tra le altre, sarà fra Charlotte Rempling folgorante interprete del bellissimo 45 anni di Andrew Haigh, ispirato a In Another Country, un racconto breve scritto dal poeta e autore britannico David Constantine. E la bellissima Cate Blanchett, magnifica protagonista di Carol del raffinatissimo Todd Haynes, ispirato al romanzo culto della letteratura lesbo di Patricia Highsmith. Insomma, un’abbuffata di libri che, comunque vadano gli Oscar, avranno già vinto per essere arrivati sul grande schermo.