Una “Stranezza” in cerca d’autore. Roberto Andò stupisce (e diverte) con Pirandello al cinema
In sala dal 27 ottopre (per Medusa) “La Stranezza” di Roberto Andò. Film pirandelliano che di Pirandello (un Toni Servillo perfetto) ci racconta quando, negli anni Venti, tra un incontro con Giovanni Verga e la sua balia appena scomparsa, trova ispirazione per scrivere il suo capolavoro: “Sei personaggi in cerca d’autore”. Con Salvo Ficarra e Valentino Picone entrambi bravissimi. Passato alla Festa di Roma. Da non perdere …
In una villa di campagna, a Serravella, comune di Cesiomaggiore tra Belluno e Feltre, incorniciato da un giardino di rose antiche, c’è un delizioso Museo Etnografico nato da una proposta di un’antropologa, Daniela Perco, che, tra vecchie sedie e manufatti agricoli, posate in legno e semplici e splendidi oggetti di antica vita contadina, ha ritenuto opportuno riservare uno spazio anche alle balie.
Giovani donne che in gran numero da quel Veneto, ancora non trasformato nella Regione trainante dell’economia italiana, ricche solo di latte e di morbide tette, emigravano altrove per nutrire creature di ricche signore.
Donne rimaste sempre nel cuore di quei bambini di cui si sono occupate. Tra cui Luchino Visconti di cui troviamo lì due lettere di affetto e gratitudine rivolte alla sua balia Maria e belle foto da piccolo insieme a lei.
Non ci stupisce perciò che Pirandello, che nel 1903 ha anche scritto La balia, una novella ambientata nella Roma Umbertina, proprio grazie alla sua amata balia – unica in grado di tirarlo fuori da uno dei suoi frequenti blocchi di “stranezza” – nel film proposto da Andò riesca a venire a capo al suo rovello, trovando il senso più giusto per quei sei personaggi, quella strana famiglia che gli era venuta in mente, ma non sapeva come e dove collocare.
La sua, di balia, non era veneta, ma siciliana di “Girgenti” e l’aveva nutrito dove lui era nato, nel 1867, nella villa dei suoi, chiamata Il Caos, che dall’8 dicembre 1949 è diventata, grazie a lui, monumento nazionale.
Parte da qui. Dalla scomparsa dell’amata balia, il siciliano, assai prolifico di scritture e spettacoli, Roberto Andò con il suo La stranezza, che coglie Luigi Pirandello (Toni Servillo perfetto, come sempre, e molto somigliante senza trucco prostetico) negli anni Venti, angosciato dal ricovero in clinica psichiatrica della moglie paranoica che gli impedisce di vivere, appena sceso dal treno, dove tra fumi e nebbie gli era comparsa ancora quella famiglia petulante che gli frullava per la testa. Treno che lo riporta da Roma in Sicilia per incontrare il vecchio Verga ottantenne.
Chi lo accoglie lo informa della morte improvvisa della sua balia Maria Stella. E Pirandello va’ subito a salutarla per l’ultima volta. Ma un incidente di “percorso”, il loculo che doveva accoglierla era finito a qualcun altro, lo costringe a restare finché, pagando la tangente, il problema non si risolverà.
È proprio l’attesa di questa sepoltura che lo porta ad assistere ad una farsa, uno spettacolo di teatro amatoriale: La trincea del rimorso ovvero Cicciareddu e Petruzzu dei due becchini Nofrio e Bastiano(Salvo Ficarra e Valentino Picone entrambi bravissimi), dove, per un qui pro quo, va’ per caso in scena, tra palcoscenico e platea, il filosofico tema del cuore del drammaturgo siciliano: “realtà & finzione” virato in tragicomico.
Tema che i suoi denigratori irritati bollarono poi come moda effimera.
Da lì, secondo il racconto (sceneggiato da Andò, Roberto Chiti e Massimo Gaudioso), nasce l’idea di come meglio collocare i suoi dolenti e richiedenti Sei personaggi in cerca d’autore e identità che andrà poi in scena il 10 maggio del ’21 al Teatro Valle di Roma, rappresentato dalla Compagnia di Dario Niccodemi con Vera Vergani e Luigi Almirante, tra fischi e urli di un pubblico spocchioso e furioso.
Per fortuna però, soltanto quattro mesi e diciassette giorni dopo, trionferà nella stessa versione al Manzoni di Milano.
Nel ’22 sarà a Londra in versione inglese e a novembre al Fulton Theater di New York e poi dal ‘25 piacerà in tutto il mondo.
Come ricorda in chiusura anche La stranezza di Andò – ricca di bella musica di Michele Braga ed Emanuele Rossi, bei titoli di coda con immagini e giusta fotografia di Maurizio Calvesi –, al fischiato Pirandello nel 1934 verrà poi conferito il Nobel per la Letteratura.
Di questo film fanno parte anche Donatella Finocchiaro, Luigi Lo Cascio, Renato Carpentieri e Galatea Ranzi.
Prodotto da Bibi Film e Tramp Limited, distribuito da Medusa e Rai Cinema, La stranezza proposto in anteprima alla Festa del Cinema di Roma si vedrà nelle sale dal 27 ottobre.