I 10 film letterari più belli del 2016

Drammi, commedie, thriller, documentari. Il 2016 è stato davvero ricco di trasposizioni letterarie e di titoli che si richiamano alle pagine di grandi scrittori. La nostra selezione: da “Une vie” ispirato a de Maupassant all’ironica commedia “Amori e inganni”, divertita rilettura di Jane Austen…

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Le classifiche sono sempre arbitrarie, lasciano il tempo che trovano e, soprattutto, lasciano fuori opere che meritano sicuramente di essere viste (o lette in questo caso). Però, nel tempo, sono anche diventate una sorta di sport internazionale che diverte e magari serve anche a ricordare titoli altrimenti abbandonati nel dimenticatoio.

Noi di Bookciak, quindi, non saremo da meno nella stesura dei “10 migliori film del 2016”. Con una ovvia differenza, però: la nostra selezione riguarda solo gli adattamenti da opere letterarie. O meglio, pellicole tratte da romanzi, pièce, o comunque colme di letteratura.

Quindi buona lettura (o visione)…

  1. Une vie di Stéphane Brizé. Dopo il durissimo La legge del mercato, il regista francese si abbandona alle atmosfere ottocentesche ispirate dalle celebri pagine di Guy de Maupassant. Un film perfetto con una splendida Judith Chemia. Arriverà in sala il prossimo anno per Academy Two.
  2. Julieta di Pedro Almodovar, ispirato alle pagine del “genio Nobel” canadese Alice Munro. Una madre e una figlia separate da anni, i  sensi di colpa, i lutti, i rancori.
  3. Fai bei sogni di Marco Bellocchio. Il grande autore usa l’omonimo romanzo di Gramellini per parlare della morte. Dalla scomparsa della madre alla scoperta della verità, il film è un continuo tentativo di inquadrare la morte. Destinato al fallimento, ma che disegna un’ipotesi di amore.
  4.  La supplication dell’autore e produttore lussemburghese Pol Cruchten. Ispirato a Preghiera per Cernobyl della Nobel per la letteratura Svetlana Aleksievic. Una preghiera laica in memoria delle vittime del disastro nucleare, ma anche un monito per il futuro
  5.  Ofelia non annega di Francesca Fini. La videoartista offre una rilettura contemporanea del personaggio shakespeariano che si ribella al suo destino di eroina romantica. Centinaia di Ofelie che, ognuna a suo modo, raccontano un conflitto, un pezzo di storia, un gioco, attraverso il repertorio dell’Istituto Luce.
  6.  Il cliente di Asghar Farhadi. Il nuovo folgorante film del premio Oscar iraniano. Rilettura molto personale di Morte di un commesso viaggiatore di Arthur Miller, lucida analisi della società iraniana tra capitalismo selvaggio e oppressione religiosa. In sala dal 27 gennaio.
  7. Paterson di Jim Jarmusch. Tra Ginsberg, Carver e Ron Padgett, il regista americano firma l’ennesimo certificato di appartenenza del suo cinema: indipendente e contro il contemporaneo, analogico come una poesia scritta a mano. In sala.
  8.  Mademoiselle di Park Chan-Wook. Il regista coreano si ispira al romanzo culto della scrittrice inglese Sarah Waters, Ladra, per un thriller sontuoso e sensuale ambientato nella Corea degli anni Trenta. Chissà se mai arriverà nelle nostre sale.
  9. La stoffa dei sogni di Gianfranco Cabiddu. Un gioellino che il regista sardo ha “tessuto” mettendo insieme due testi: L’arte della commedia di Eduardo De Filippo e la sua traduzione in napoletano de La tempesta di Shakespeare. Risultato: una stoffa preziosa, un esempio di grande cinema artigianale.
  10. Amori e inganni di Whit Stillman. Deliziosa commedia ad alto tasso di humor ispirata all’omonimo romanzo epistolare che Jane Austen scrisse appena diciannovenne.

Diteci i vostri preferiti.

 


Gino Santini

redattore


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