“Working Title”, il festival che porta il lavoro al cinema. A Vicenza dal 1° ottobre

A Vicenza dall’1 al 5 ottobre Working Title Film Festival, kermesse internazionale, giunta alla quarta edizione, dedicata al lavoro nel cinema. Venti film in concorso provenienti da dieci paesi del mondo, con un unico filo conduttore: il lavoro in tutte le sue forme. Evento inaugurale, il 1° ottobre, la presentazione del libro “La dissolvenza del lavoro” di Emanuele Di Nicola. Poi tante visioni. La direttrice Marina Resta: “Il programma ci rende orgogliosi. Metà dei film sono diretti da donne, ma non sono quote rose: li abbiamo scelti per l’alta qualità del risultato”. Bookciak Magazine è media partner…

Il lavoro che viene raccontato attraverso il cinema: è arrivato alla quarta edizione il Working Title Film Festival, festival del cinema del lavoro che si tiene a Vicenza dall’1 al 5 ottobre 2019.

Una manifestazione giovane ma che si è già imposta, nell’arco di pochi anni, diventando un appuntamento a carattere internazionale: 20 sono i film in concorso provenienti da 10 Paesi del mondo, tra cui 7 italiani. Particolare attenzione viene riservata allo sguardo femminile, circa metà dei registi sono donne. Qui il sito ufficiale.

Il festival in crescita ogni anno si arrichisce di novità: stavolta viene inaugurata la sezione Industry, con il meeting tra produttori e registi “Work in progress” (il 5 ottobre) pensato per far crescere progetti in fase di sviluppo sul tema del lavoro. L’evento inaugurale è la presentazione del libro La dissolvenza del lavoro. Crisi e disoccupazione attraverso il cinema (Ediesse, 2019) con l’autore Emanuele Di Nicola, giornalista e critico cinematografico e preziosa firma di queste pagine web.

Il programma è stato presentato durante l’ultimo Festival di Venezia. A illustrarlo la direttrice artistica, Marina Resta: “La selezione dei film di quest’anno mi riempie di orgoglio per diversi motivi – afferma -. Uno di questi, che non è scontato, è la numerosa presenza di registe in tutte le sezioni (circa la metà dei film). Non una mera questione di quote rosa, ma di alta qualità dei film proposti”. Un dato incoraggiante, a suo avviso, “visto che alcuni ruoli come la regia (ma anche la fotografia, il suono) sono monopolizzati dal genere maschile. Le registe dei film in concorso, ma anche i loro colleghi maschi, ci offrono sguardi inediti e personali sulla società odierna nella dimensione locale e globale”.

Nella presentazione è stata lanciata anche la sigla di WTFF4, realizzata dalla motion graphic designer Chiara Cant con il brano musicale Aurora di LSKA. Sono stati illustrati i premi, realizzati dal designer Roberto Simoncello con la stampante 3D del Fablab Dueville, e il catalogo, di cui Andrea Xausa ha curato la realizzazione grafica e Giulia Galvan le traduzioni.

Molti sono i film in concorso, tutti incentrati sui grandi temi di lavoro, disoccupazione, crisi. Due le sezioni di concorso internazionali: “WTFF”, la cui giuria attribuirà il premio al migliore lungometraggio e al migliore cortometraggio; e “Extraworks” per il cinema sperimentale, ibrido e la video arte.

Scorrendo i titoli, si segnala certamente la prima visione mondiale di Cold Blow Lane, esordio al lungometraggio dell’artista e filmmaker Penny Andrea, con Susan Lynch e Grace Chilton: un “neo-noir” ambientato in una cupa Londra che preconizza la Brexit, in cui le ambizioni di carriera e ricchezza incontrano e si scontrano con oscuri mondi criminali.

L’olandese Joost van der Wiel presenta Drømmeland, documentario con protagonista Nils, un sessantenne in fuga dalla società del lavoro che si rifugia nelle montagne della Norvegia per una vita solitaria dentro la natura. Oltre al suo cavallo, però, non potrà fare a meno di portare con sé lo smartphone…

Tra gli italiani in concorso c’è la prima visione per Di acqua, di fuoco e quello che resta di Matteo Ninni, documentario poetico su Gabriele Cantadore, artista della Val Vigezzo che utilizza attrezzi e materiali del lavoro di operaio edile per comporre la sua pittura. L’ora d’acqua è il titolo del film di Claudia Cipriani, già candidata ai David di Donatello: la storia di un sommozzatore impegnato sulle piattaforme petrolifere che recupera le navi affondate, tra cui la Costa Concordia. Qui il programma integrale. Come evidente ci sono ottime ragioni per visitare Vicenza a inizio ottobre e seguire il festival lavoristico, di cui Bookciak Magazine è media partner.