Lino Del Fra, il sorriso di un anticonformista militante

Un autore, un documentarista, un intellettuale da riscosprire. Il cui cinema, politico e di idee, è ancora oggi traccia per quello a venire. Il 9 marzo alla Casa del cinema di Roma (leggi il programma), una giornata dedicata ai suoi film insieme a Cecilia Mangini, sua compagna di vita e lavoro che ci regala questa “foto ricordo”…

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Lino De Fra, foto di Cecilia Mangini

È il 1982, stiamo intervistando i pochi sopravvissuti alle grandi purghe staliniste. Lino ha pianto quando ha incontrato Anna Larina, la compagna di Bucharin leader leggendario della rivoluzione del 1917, ed è la prima e unica volta che ho visto le sue lacrime.

La foto di Lino che vedete sopra è il risultato del martirio che gli ho inflitto: volevo fosse circondato dall’habitat di Mosca, il bianco della neve, il lungo palo contro un cielo senza azzurro e senza sole, e per trovare l’inquadratura giusta con la mano gli facevo cenno via via di allontanarsi, sì, dovevo saperlo che gelava ma quando si fotografa ci si dimentica di tutto; Lino arretrava e pazientava, finché al mio cenno di muoversi mi è venuto incontro agitando festosamente il suo cappello e di slancio, dedicandomi un sorriso.

 

“Se per cinema politico si intende quello che si occupa in maniera diretta e senza mediazioni della dialettica infernale delle classi, ideologie, stati, sistemi economici e individui –in cui siamo tutti coinvolti–, e se ne occupa con un intento di lotta culturale, di partecipazione, di orientamento e quindi non di meschina parzialità, allora c’è da dire che per questo cinema la vita in Italia (e altrove) non è facile e ancora meno lo sarà nel futuro.

È bene quindi non essere ottimisti, pur rimanendo testardamente a tentare…”

Lino Del Fra

 

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