Cinquine David 2020. “Il traditore” di Bellocchio fa il pieno

Annunciate le cinquine della 65ª edizione dei David di Donatello, senza alcun colpo di scena. Con 18 candidature, “Il treditore” di Marco Bellocchio guida la corsa. Seguono  “Il Primo Re” (15) e “Pinocchio” (15). A “Parasite” il premio per il miglior film straniero…

La cerimonia si terrà venerdì 3 aprile, in diretta su Rai1 e condotta per la terza volta consecutiva da Carlo Conti. Ma intanto sono state annunciate (martedì 18 febbraio) le cinquine dei candidati per ogni categoria, oltre che i premi al miglior cortometraggio (Inverno, di Giulio Mastromauro) e al miglior film straniero (l’ormai acclamatissimo Parasite di Bong Joon-ho).

Lascia perplessi, in un momento storico di grande attenzione sul tema, l’assenza completa di donne nelle categorie di maggior rilievo. Tuttavia non ci sono state particolari sorprese e le candidature sono andate ai film che hanno conquistato nel corso dell’anno il favore del pubblico e della stampa.

Così a contendersi il premio per il miglior film saranno le grandi produzioni nostrane. Martin Eden di Piero Marcello è in corsa anche per la regia e per il miglior attore protagonista, un Luca Marinelli che ha già trionfato a Venezia per questa interpretazione (ma il film ha guadagnato altre 9 nomination tra cui montaggio, fotografia, suono e sceneggiatura non originale).

Stesse categorie anche per Il primo re di Mattia Rovere e per il suo protagonista Alessandro Borghi (premiato lo scorso anno per la grande prova nei panni di Stefano Cucchi in Sulla mia pelle), a cui si sommano le altre 12 tra cui quella alla miglior attrice non protagonista per Tania Garribba.

Il Traditore di Marco Bellocchio è l’assoluto protagonista di queste cinquine (ben 18 nomination), figurando pressoché in ogni categoria possibile, ovviamente comprese la miglior regia e il miglior attore protagonista: Pierfrancesco Favino.  Il Pinocchio di Matteo Garrone, che lo scorso anno era stato assoluto protagonista con Dogman, si porta a casa 15 nomination, in particolare per le migliori interpretazioni da non protagonisti di Roberto Benigni e della piccola Alida Baldari Calabria.

Infine, La paranza dei bambini, già premiato alla miglior sceneggiatura a Berlino (ovviamente incluso in questa categoria anche per i David) e tratto dal romanzo di Roberto Saviano, che ha conquistato la nomination anche per la regia di Claudio Giovannesi.

L’outsider di questa edizione è Phaim Bhuiyan, che con la sua commedia Bangla ha conquistato quattro candidature tra cui quella alla miglior sceneggiatura non originale e quella per il miglior regista esordiente. Un buon piazzamento anche per 5 è il numero perfetto, il comic-movie di Igort, che ha fatto guadagnare la nomination anche a Carlo Buccirosso, Toni Servillo e Valeria Golino.

Poche candidature invece, che lasciano un po’ di amaro in bocca, per Il sindaco del rione Sanità di Mario Martone, La famosa invasione degli orsi in Sicilia di Lorenzo Mattotti e Suspiria di Luca Guadagnino, remake dello storico film di Dario Argento.