Torna a Roma “Fuorinorma”. Visioni sperimentali e indipendenti nel festival-simposio


 

Ritorna l’atteso festival “espanso”, così come definito dal suo ideatore Adriano Aprà: “Fuorinorma. La via neosperimentale del cinema Italiano”. Una V edizione questa 2021/2022 che decide di diventare spazio di discussione e di nuove visioni nel cuore di Trastevere a Roma, dal 4 al 9 dicembre allo spazio Scena (ex filmstudio).

“Il miglior cinema italiano non è più quello prodotto dall’industria. E quello della grande produzione è al 95% di pessima qualità”. Adriano Aprà, decano della critica italiana, spiega così la necessità del Festival-simposio sul cinema indipendente illustrandone i punti salienti nel corso della presentazione alla stampa, affiancato dall’autrice Francesca Fini e da Giovanna Pugliese responsabile ufficio cinema – ABC della Regione Lazio.

Una rassegna in cui si alterneranno durante tutto l’arco della giornata visioni e dibattiti tra autori, critica e pubblico. Un festival che non manca di concentrarsi in particolare sul documentario “molto più libero di inventare le proprie forme”.

Documentario che con Tommaso Cotronei diventa anche cinema “straniero” del reale con La visione dei vinti, in sala il 4 dicembre. A seguire Il caso Braibanti di Carmen Giardina e Massimiliano Palmese, dedicato all’ intellettuale e poeta antifascista, vittima di uno dei casi giudiziari più vergognosi della storia recente, in sala domenica 5, e Lucus A Lucendo. A Proposito di Carlo Levi di Enrico Masi e Alessandra Lancellotti, film che ritorna nei luoghi dello scrittore antifascista in compagnia del nipote Stefano Levi Della Torre, nella giornata di lunedì 6 dicembre, preceduto dal dibattito sul tema “Estetica del Digitale”.

Tema quest’ultimo che non sembra essere compreso fino in fondo dall’industria cinematografica, diversamente invece da quanto sperimentato nei titoli selezionati da Fuorinorma. È il caso dei tre cortometraggi della videoartista Francesca Fini: Vanitas Vanitatum, et Omnia Vanitas, Lookdown con Francesca Leoni e Francesca Lolli e Planet Pink (Panopticon 1). Opere che non mancano di esaltare la libertà creativa della realtà virtuale, puntando sull’ibridazione delle arti come il fake found-footage. Titoli che saranno proiettati domenica 5 dicembre a partire dalle 20.30.

Sempre Francesca Fini presenterà martedì 7 l’ultimo lavoro di Giovanni Coda: Storia di una lacrima dal libro Ocean Terminal di Piergiorno Welby, una messa in immagine tra danza, musica, teatro, fotografia, cinema e documentario che racconta la sua coraggiosa battaglia per la legalizzazione dell’eutanasia.

Coraggioso anche il film di Isabella Sandri Un confine incerto, che con tocco leggero e sensibilità tutta femminile affronta un tema scivoloso come la pedopornografia e chiderà la giornata inaugurale del 4 dicembre.

Tra i titoli da segnalare, l’8 dicembre, la rilettura in chiave underground di un classico del teatro greco come Le Eumenidi di Eschilo. Gipo Fasano riadatta il testo in chiave contemporanea portando il racconto in una tragica notte nel quartieri Parioli di Roma, dove un giovane assassino vagano senza meta tra sensi di colpa e i suoi demoni .

Missione di Fuorinorma, insomma, è dare visibilità al cinema più indipendente e autarchico. Secondo Aprà un ritorno ad un cinema più digi-artigianale, che attraverso la sperimentazione riesca ad essere innovativo e attento ad un pubblico tutt’altro che passivo che lo stesso digitale sta modificando.

Saranno ospiti del Festival tra gli altri Marco Bellocchio, Gianluca Arcopinto, Paolo Benvenuti, Maria Grazia Calandrone, Silvia Calderoni, Maria Luisa Celani, Antonietta De Lillo, Marta Donzelli, Virginia Eleuteri Serpieri, Agostino Ferrente, Giancarlo Grande, Pietro Montani, Gianfranco Pannone, Gregorio Paonessa, Cristina Piccino, Emanuela Piovano, Luca Ricciardi, Adele Tulli, Alessandra Vanzi e Mina Welby.