David di Donatello 2018, quelli vestiti di nuovo. E la sfida è a Napoli
Ai David 2018 è sfida tra “Ammore e malavita” (15 nomination), commedia musicale napoletana dei Manetti Bros e “Napoli Velata” di Ferzan Ozpetek (11 nomination). La novità è “Gatta Cenerentola” – sempre a Napoli -: la prima volta di una pellicola di animazione candidata tra i migliori film. La neo presidente Piera Detassis parla di “eccellenza e diversità”. Ma dove sono?
Un premio rivolto “all’eccellenza e alla diversità, colorato, caldo e glamour”. Piera Detassis, neo presidente dei David di Donatello sfoggia il suo consueto aplomb, presentando alla stampa le cinquine degli Oscar italiani che tornano in casa Rai, dopo due edizioni sotto le insegne Sky.
A lei, la signora Detassis – così viene apostrofata dal polveroso apparato di viale Mazzini che sembra di essere ai tempi di Ceausescu – il compito di gestire il cambiamento – intanto da associazione a Fondazione -, ossia raddrizzare il tiro e rinnovare lo storico premio sempre più a corto di prestigio ma ricco di polemiche, accompagnato fin qui, negli ultimi 35 anni anni, dalla monolitica gestione di Gian Luigi Rondi.
Al momento la rivoluzione, però, non s’è vista. E lo confermano le candidature tra cui, l’unica novità, è la prima volta di una pellicola di animazione tra i migliori film. Stiamo parlando, infatti, di quella Gatta Cenerentola del quartetto napoletano capitanato da Rak che della novella di Basile ha fatto un affascinante noir in chiave camorrista, premiato a più non posso nei festival e in corsa pure per l’Oscar.
Con il cartone napoletano (che colleziona in tutto sette nomination, produttore, musicista, canzone originale, suono, effetti speciali e David giovani), in corsa tra i migiori film, dovranno vedersela il potente A ciambra di Jonas Carpignano, il toccante La tenerezza di Gianni Amelio, il fortunato Nico 1988 di Susanna Nicchiarelli e il musical napoletano dei Manetti Bros, Ammore e malavita.
Quest’ultimo, in particolare, già sopravvalutato nel suo passaggio in concorso a Venezia 74, domina la corsa ai David con 15 candidature, in un testa a testa con l’ancor più sopravvalutato Napoli velata di Ferzan Ozpetek (11 nomination), a rappresentare due facce della stessa città, attraverso la commedia musicale e il melodramma.
Sul fronte che più ci interessa, quello della miglior sceneggiatura non originale – leggi adattamenti – la sfida è tra La guerra dei cafoni, la sorprendente commedia di Davide Barletti e Lorenzo Conte dall’omonimo romanzo di Carlo D’Amicis; La tenerezza di Gianni Amelio, più che liberamente ispirato al testo di Lorenzo Marone La tentazione di essere felici; Sicilian Ghost Story di Grassadonia-Piazza, ispirato ad un racconto di Marco Mancassola dedicato all’atroce omicidio di Giuseppe Di Matteo; Una questione privata dei Taviani da Fenoglio e The Place di Paolo Genovese, ispirato non a un testo letterario ma ad una serie tv.
Segnaliamo, soddisfatti, poi, la meritatissima candidatura di Isabella Ragonese come miglior attrice per Sole cuore amore di Daniele Vicari.
Mentre sorprende la nomination de La ragazza nella nebbia, esordio nella regia del giallista Donato Carrisi dal suo omonimo romanzo, nella categoria “sceneggiatura originale”. Ma ci spiegano dalla direzione: “il libro è arrivato in libreria dopo l’uscita del film”. Chissà se la regola varrà anche in futuro o c’era necessità di aggiungere un posto in più a tavola. Sono i David bellezza…
La cerimonia di premiazione della 62ma edizione andrà in onda mercoledì 21 marzo, in prima serata su Raiuno.
Gabriella Gallozzi
Giornalista e critica cinematografica. Fondatrice e direttrice di Bookciak Magazine e del premio Bookciak, Azione!. E prima, per 26 anni, a l'Unità.
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