Tutti pazzi per Pinocchio. Quello antifascista di Del Toro e quello di Garrone con Benigni
Il burattino di legno di Collodi torna al centro delle cronache cinematografiche. Guillermo Del Toro è al lavoro su un suo personalissimo Pinocchio per Netflix, in musical e stop-motion, ambientato nell’Italia fascista. Mentre Matteo Garrone è impegnato nella sua versione con Benigni, ex burattino, nei panni di Geppetto. Ma tra i tanti adattamenti del classico di Collodi ricordiamo l’irresistibile operina scritta da Camilleri e interpretata in coppia con Ugo Gregoretti …
E pensare che Ettore Scola, uno degli illustri fan di Pinocchio, qualche anno fa si lamentava dell’oblio in cui era caduto il ribelle burattino nato dalla penna ottocentesca di Collodi. Ora, invece, è boom al cinema. Ed è curioso che per entrambi i progetti la gestazione sia stata lunghissima. Parliamo, infatti, del Pinocchio del messicano Guillermo Del Toro e di quello di Matteo Garrone, di cui è di questi giorni la notizia che annuncia nei panni di Geppetto, l’ex burattino Roberto Benigni.
Ebbene, il regista premio Oscar di La forma dell’acqua, dopo tanti anni di attesa è finalmente al lavoro con Netflix su quello che sarà il suo primo lungometraggio animato, un Pinocchio in versione musical e in stop-motion. Ma non solo, seguendo la sua ispirazione originaria sarà ambientato nell’Italia fascista e il burattino nei panni del ribelle incarnerà dal canto suo l’antifascismo. Del resto Guillermo Del Toro non è nuovo all’interpretazione delle favole in chiave politica, come nel magnifico Il labirinto del Fauno (2006) ambientato nella cupa Spagna franchista.
È da sempre si può dire che il regista messicano accarezza l’idea di questo adattamento: “Nessuna forma d’arte ha influenzato la mia vita e il mio lavoro più dell’animazione e nessun singolo personaggio nella storia ha avuto un legame profondo con me come Pinocchio. Volevo fare questo film da quando posso ricordare”.
“Nella nostra storia – conclude Del Toro -, Pinocchio è un’anima innocente con un padre indifferente che si perde in un mondo che non riesce a comprendere. Si imbarca in un viaggio straordinario che lo lascia con una nuova consapevolezza, tanto di suo padre quanto del mondo reale. Ho sempre desiderato fare questo film”.
A co-dirigere il film sarà Mark Gustafson, già nei credits di Fantastic Mr. Fox, mentre a realizzare i pupazzi sarà la Mackinnon and Saunders, già dietro ai protagonisti della Sposa cadavere di Tim Burton.
Non diversamente è stato per Matteo Garrone anche lui al lavoro sullo stesso soggetto: “Girare finalmente Pinocchio e dirigere Roberto Benigni sono due sogni che si avverano in un solo film – spiega Matteo Garrone-. Con il burattino di Collodi ci “inseguiamo” da quando – bambino – disegnavo i miei primi “storyboard”. Poi, negli anni, ho sempre sentito in quella storia qualcosa di familiare. Come se il mondo di Pinocchio fosse penetrato nel mio immaginario, tanto che in molti hanno ritrovato nei miei film tracce delle sue Avventure. Anche con Benigni è stato un “inseguimento” iniziato molto tempo fa: l’ho conosciuto da bambino, grazie a mio padre (il critico teatrale Nico Garrone, tra i primi a scrivere di Benigni ai suoi esordi, ndr). Avere finalmente l’opportunità di lavorare insieme è per me un’occasione straordinaria: Pinocchio sarà un film per tutta la famiglia, grandi e piccoli, e nessuno come Roberto – che ha divertito e commosso milioni di spettatori in tutto il mondo – riesce a emozionare il pubblico di ogni età”.
Ricorderete che lo stesso Benigni si ricavò il ruolo del burattino nel suo film, Pinocchio, del 2002 che gli costò critiche negative ed esorbitanti costi di produzione (circa 45 milioni di euro, record storico per un film italiano), nonché pessimi incassi negli Usa. Insomma una brutta avventura. Ricordiamo, tra l’altro che ad interpretare Geppetto era stato proprio Carlo Giuffrè, scomparso nella notte del primo novembre.
Le riprese del Pinocchio di Garrone inizieranno nei primi mesi del 2019 e sarà girato tra Lazio, Toscana e Puglia.
Tra i tanti adattamenti del classico di Collodi, però, oltre ovviamente all’indimenticabile versione televisiva di Comencini, ci piace ricordare la recente operina scritta e interpretata da Andrea Camilleri in coppia con Ugo Gregoretti, dal titolo Il Pinocchio (mal) visto dal Gatto e la Volpe.
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