David 2018, Jonas Carpignano miglior regista. Il resto (o quasi) è noia

David per la miglior regia a Jonas Carpignano per il suo magnifico “A Ciambra”. Sicilian Ghost Story vince per la sceneggiatura dal libro di Marco Mancassola e Renato Carpentieri è il miglior attore. Mentre il miglior film è Ammore e malavita il sopravvalutato musical dei Manetti Bros. I soliti David …

Evviva per Jonas Carpignano miglior regista con A Ciambra, per l’immenso Renato Carpentieri miglior attore (ne La tenerezza) per la coppia Grassadonia-Piazza migliori sceneggiatori di un adattamento (Sicilian Ghost Story) e, ancora per La gatta Cenerentola che, tanto più avrebbe meritato, ma comunque porta a casa due David (miglior produttore a Luciano Stella e Maria Carolina Terzi e migliori effetti digitali a Mad Entertainment).

Per il resto i cosiddetti Oscar italiani 2018 si confermano il solito premio “casalingo”, che incorona i soliti noti e quell’estetica made in Italy incapace di varcare i confini nazionali, ormai da secoli. Anche se i media mainstream gridano alla grande sorpresa per la vittoria di Ammore e malavita come miglior film, il musical dei fratelli Manetti che, già passato in concorso a Venezia ci aveva lasciato sorpresi per così tanta considerazione, e che ora con la vittoria del David più pesante ci conferma come più dei meriti artistici contino i cerchi magici d’appartenenza.

Stessa considerazione per i David alle attrici: Jasmine Trinca per la dimenticabile prova in Fortunata e, peggio, Claudia Gerini miglior attrice non protagonista in Ammore e malavita.

Mentre Francesco Bruni, lungimirante, si è assicurato un David per il suo Tutto quello che vuoi grazie al ruolo da non protagonista del grande Giuliano Montaldo.

Come miglior regista esordiente si aggiudica la statuetta il giallista Donato Carrisi con La ragazza nella nebbia, dal suo omonimo romanzo. E Susanna Nicchiarelli vince per la sceneggiatura di Nico 1988.

Una manciata di premi tecnici vanno poi a Napoli velata, il debordante mistery di Ferzan Ozpetek e grande “sconfitto” (nel duello delle nomination) dal musical dei Manetti.