#IoRestoInSALA, quelle virtuali che “pensano positivo”. Classici e qualità per salvare i cinema

Al via dal 26 maggio, #IoRestoInSALA, il circuito partecipato di sale virtuali in ogni parte d’Italia. Si parte con tre film introdotti dai registi in collegamento: “Favolacce” (martedì 26), “Tornare” (giovedì 28) e “La famosa invasione degli orsi in Sicilia” (venerdì 29). Seguiranno prime visioni (“Georgetown“, “In viaggio verso un sogno”), film d’autore recenti (“Burning”) e classici restaurati (Keaton, Chaplin). Dopo “MioCinema” un altro esperimento per sostenere le sale in crisi, non solo per l’emergenza Covid… 

L’illustratore Guido Scarabottolo l’ha raffigurato come una rete di punti luminosi in un’Italia buia: perché, recita la didascalia, «con i cinema c’è più luce». È così che si presenta il nuovo circuito di sale digitali (71 strutture per oltre 160 schermi) riunite sotto l’hashtag #IoRestoInSALA, al via dal 26 maggio e presentato giovedì 21 in una “affollata” (200 collegamenti) conferenza stampa via streaming.

«Nessuno di noi pensa che questo progetto risolverà i nostri problemi economici», afferma Gian Luca Farinelli, direttore della Cineteca di Bologna e co-promotore dell’iniziativa: ma, aggiunge, «è un progetto allegro, positivo», dove «tutti noi dovremo imparare qualcosa e soprattutto avremo la possibilità di riattivare la cosa per noi più importante, la relazione con il pubblico». L’aggettivo “allegro” viene ripetuto più volte, e di questi tempi appare paradossale. Ma è emblematico di una voglia diffusa, da parte degli esercenti, di risollevarsi e cogliere, nella gravità della crisi, l’opportunità di qualche cambiamento.

Si parte con tre proiezioni-evento virtuali che coinvolgeranno tutte le sale del circuito: martedì 26 maggio i Fratelli D’Innocenzo presenteranno (con Paolo Mereghetti) Favolacce (Orso d’argento alla sceneggiatura a Berlino 2020). Giovedì 28 avremo Tornare, di Cristina Comencini (in prima visione dopo l’anteprima alla Festa del Cinema di Roma 2019), introdotto dalla regista con la produttrice Cristiana Mainardi e il critico Gianni Canova. Quindi La famosa invasione degli orsi in Sicilia (dal libro di Dino Buzzati), presentato venerdì 29 maggio dal regista Lorenzo Mattotti e dall’attore Antonio Albanese (intervistati da Gian Luca Farinelli).

Tra le prime visioni anche Georgetown (debutto alla regia di Christoph Waltz) e In viaggio verso un sogno (di Tyler Nilson e Michael Schwartz, con Shia LaBeouf), mentre tra i (graditi) ritorni ci saranno The Farewell – Una bugia buonaLa vita invisibile di Eurídice Gusmão.

Ciascun cinema, appoggiandosi al portale MyMovies, «potrà sviluppare una sua politica di programmazione» (ha specificato Farinelli), tra film editi e prime visioni. Analogamente ad altre iniziative (MioCinema, Wanted Zone, sempre in collaborazione con MyMovies), lo spettatore acquisterà il singolo film e il ricavato andrà per circa il 40% alla sala prescelta.

Il costo sarà di 7,90 euro per le prime visioni e 3,50 euro per gli altri film. Gli spettatori delle “proiezioni” virtuali (fissate in un dato giorno e orario, come in una sala “reale”) potranno anche interagire scambiandosi commenti in chat.

A differenza di MioCinema, non ci sarà una piattaforma che pre-seleziona le strutture più vicine all’utente, perché ogni sala offrirà in autonomia, tramite il proprio sito web, il servizio virtuale agli spettatori: «Non deleghiamo a nessuno il rapporto col pubblico», ha detto Lionello Cerri, tra gli esercenti coinvolti col milanese Circuito Anteo. L’auspicio è che il pubblico già “fidelizzato” scelga di sostenere le sale sul proprio territorio, anche attraverso specifiche promozioni, per esempio la possibilità di ottenere un ingresso gratuito (alla riapertura) nella sala dove si è già acquistata una prima visione “virtuale”.

Come gli altri esperimenti di cinema digitali, però, #IoRestoInSala non punta ad essere una semplice soluzione d’emergenza, ma mira a diventare un supporto strutturale all’esperienza cinematografica tradizionale: «Vogliamo esserci oggi, con le sale chiuse, vogliamo esserci domani, quando le sale riapriranno», ha dichiarato Cerri, secondo il quale peraltro le misure di sicurezza richieste «non consentono la riapertura dei cinema al chiuso» già il 15 giugno. Ancora per un po’, insomma, saranno probabilmente le sale virtuali, insieme alle arene, a permetterci di “tornare” al cinema.

In ogni caso, l’opzione virtuale nasce per restare, consentendo tra l’altro un’inedita «libertà di programmazione» (ha sottolineato Thomas Bertacche, esercente e distributore con Tucker Film) per prodotti d’autore o classici altrimenti difficili da proporre. Proprio la Tucker, ad esempio, metterà a disposizione i film di Yasujirō Ozu, nonché alcuni titoli della cinematografia sud-coreana, come Burning – L’amore brucia (di Lee Chang-dong, da Murakami). Sempre dalla Corea del Sud rivedremo (per la Academy Two di Alessandro Giacobbe, che partecipa anche da esercente) Memorie di un assassino del Premio Oscar Bong Joon-ho. Tra i classici, ci saranno i film di Keaton e Chaplin restaurati dalla Cineteca di Bologna. E la sala digitale, se non potrà eguagliare quella reale in termini di «atmosfera» (ha aggiunto Giacobbe), ha il vantaggio della «messa in comune di esperienze di diverse città».

«Perdonateci se non riusciamo a fare di più», chiosa Gianluca Guzzo di MyMovies, a suggello del fatto che nessuno ha sul tavolo la soluzione della crisi. Ma sembra esserci almeno l’intenzione di costruire un pezzo di quel «ponte per il futuro» (per citare l’esercente e distributrice Sabrina Baracetti) di cui c’è un tremendo bisogno. Nel frattempo, comunque, il più antico cinema italiano, il Sivori di Genova (dove nel 1896 i Lumière portarono il loro celebre Arrivo di un treno), avrà anch’esso, da aderente all’iniziativa, la sua sala virtuale: a proposito di passaggi d’epoca…